Buonanotte
sabato 14 giugno 2008
diario elettorale
Chiamare lavoro quello di oggi è evidentemente un esagerazione. Sono passato al mercatino per un saluto ai compagni e poi poco altro. So che devo stare lontano dall'autocompiacimento ma voglio coccolare la sensazione di avere fatto insieme a molti una buona campagna. Quando saremmo veramente all'altezza sarà ottima. Non ho detto di ieri, è stata una semplice e bella iniziativa. Soru salutato e ringraziato Anselmo ed incoraggiato Simone e tutti noi a crederci. Ho cercato, tra tante distrazioni e preoccupazioni di vedere cosa mi indicavano i bambini. Due in particolare mi hanno colpito, il primo giocava con fare scientifico ad un tris verticale fatto di blocchi di legno. Il secondo si prodigava a mettere una specie di fiore nel cannone, insomma un pacifista in erba. Ci devo pensare ancora ma credo di aver capito l'indicazione. Domani ci si vede all'Angi Village e Ousman sequestrerà all'ingresso tutte le asce di guerra, saranno ammessi solo calumet della pace, i trasgressori saranno puniti con una risata.
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10 commenti:
Che palle queste minacce: é venerdì , anzi sabato, domani non lavoro, devo ancora guardare l’ultimo film di Stallone, dimmi tu se ho pure voglia di rispondere a Massimo, vabè comunque l’avevo promesso….Anche se in ritardo.Allora dai togliamoci gli abiti borghesi e mettiamoci quelli del rivoluzionario.
Partiamo da una premessa :
Ok tutti quanti abbiamo amici e conoscenti che grazie all'approvazione del Puc potrebbero riprendere a respirare e risolvere gran parte dei loro problemi.
Ma io in questo spazio sono il Rivoluzionario, il mio compito è favorire e sostenere quegli eventi a seguito dei quali nulla rimane uguale, e a cui non sopravvivono gli assetti e gli equilibri preesistenti...
Proprio per questo ritengo che occorra fare uno sforzo per detecnicizzare l’ argomento, ma attenzione Massimo la valutazione di impatto economico sociale è un discorso tecnico, perché
rappresenta una delle illusorie prospettive, almeno nel breve periodo, con cui alcune persone perseguono i loro scopi e costruiscono e rafforzano il loro mondo.
E allora le considerazioni politiche devono investire il confronto sugli scopi e non sugli strumenti per raggiungere gli scopi.
Il problema vero del PUC signori è a monte: ad Assemini la scena politica ha visto e vede la presenza dei rappresentanti dei post feudatari e aspiranti tali( oggi il centrodestra li ha riuniti tutti), uniti da una comune ambizione, trasformarsi in moderni immobiliaristi.
Se per tutti il PUC è uno strumento di pianificazione territoriale di interesse collettivo per alcuni è invece solo un meccanismo attraverso il quale formare e accrescere la propria rendita immobiliare. Insomma cari amici la vecchia speculazione edilizia.
Purtroppo all’interno delle forze politiche locali questi soggetti sono presenti, hanno condizionato e cercano di condizionare la predispozione del PUC tirando e spingendo rabbiosamente il paese sui loro terreni o su quelli dei loro compagni di merende in modo da creare le condizioni per rendere urbanizzabili le aree agricole.
Una situazione che esiste, è un dato fatto, è sfido chiunque di voi a dimostrarmi il contrario.
La partecipazione democratica che dovrebbe esistere su questi temi è solo di facciata ovvero quando si tratta si stabilire concetti generali di fare teoria, ma quando si tratta di passare a scelte concrete o di modificare le scelte concrete be allora su via dalle balle, la scelte vengono prese in ambiti ristretti e neppure nelle sedi elettive.
Quando si passa al sodo le scelte sul territorio e sulle nostre vite, sono decise dalle solite famiglie, senza tanti problemi sulle conseguenze di quelle scelte sulla vita del paese, sulla vita reale.
La mia impressione è che ad Assemini, quando si arriva al concreto quello che dovrebbe essere il primato del potere pubblico nel decidere le utilizzazioni e trasformazioni del territorio finisca per cedere il passo ai signori mossi dal solo intento di trafficare e monopolizzare il suolo urbano.
(Da quanto mi consta le ragioni che hanno animato il gruppo PD in consiglio sono proprio legate al dubbio che le modifiche apportate al PUC siano state condizionate da qualche esponente politico per giunta della minoranza che a seguito delle modifiche avrebbe tratto notevoli vantaggi. Tuttavia non posso aprire, vista l’ora, un altra discussione su questo punto)
Il problema vero è una comparazione di interessi in gioco, il nodo da sciogliere è se la crescita smisurata della ricchezza delle solite grandi famiglie sia un prezzo da pagare per avere un interesse generale o rappresenti solo il vantaggio dei pochi in danno dei molti?
Ma anche qualora fosse vera la prima delle ipotesi sopra formulate davvero crediamo che il Puc sia la panacea di tutti i mali che affliggono Assemini?
Il PUC è uno strumento di pianificazione urbanistica locale. Ma non basta la sua adozione a determinare automaticamente lo sviluppo e la crescita del paese.
Anzi dirò di più il Puc è uno strumento efficace solo se inserito in un contesto funzionante e funzionale.
In tutti questi anni si sarebbe dovuta creare la cornice nella quale inserire le decisive politiche urbanistiche , ma non ciò non è avvenuto per le limitate capacità politiche della classe dirigente locale da destra a sinistra.
Ma siamo davvero convinti che l'approvazione del PUC determina automaticamente la ripresa dell'economia locale?
Ma scherziamo, una delle ragioni per cui gli imprenditori e gli artigiani preferiscono intraprendere le loro attività lontano da Assemini non è solo la mancanza del PUC ma i tempi biblici necessari per ottenere le autorizzazioni urbanistiche necessarie, le interpretazioni eccessivamente rigorose rese da taluni responsabili di settore, che mai vanno a vantaggio del cittadino e di chi intende intraprendere una qualunque attività in loco.
Se prima non si adegua la macchina amministrativa non cè PUC che tenga.
Se prima non si afferma una classe dirigente capace di imporre ai responsabili di settore indirizzi politici volti a favore lo sviluppo economico nel territorio il PUC rischia di essere solo uno fardello, un insieme di vincoli ulteriore alla iniziativa economica.
Ma qui si abdica al ruolo politico, spacciando per principio della separazione dei ruoli quella che in realtà è mancanza di progettualità e ignoranza, lasciando talvolta ricoprire ai dirigenti spazi che sono di natura politica, con un evidente bucratizzazione di quelli che dovrebbero essere indirizzi politici.
Morale della favola Massi è unu casinu ……..sono già le tre e devo andare a vedere Rambo( so già cosa penserete, ma guarda sto cazzone, tutte ste coglionate poi va a a guardare Ramb, be perlomeno non devo pensare)
Ti risparmio tutta la fase dell’illegittimità dell’eventuale voto in consiglio.
Non dimenticare non votare per chi si vuole impegnare per fare quello che gli altri non gli hanno lasciato fare( anche se qualcuno nell’ultimo consiglio glielo voleva lasciar fare) ciò tutelare i suoi interessi personali..
PS niente di personale contro l’assessore Scalas o altri assessori, i quali in mancanza di deleghe sono chiamati solo a fungere da collaboratori senza potere coercitivo diretto di indirizzo verso i responsabili.
Complimenti a rivoluzionario per il lungo intervento, ritengo però opportuno fare alcune precisazioni.
Un buon PUC cambia la storia di una città è un atto di indirizzo, per questo nasce da una collaborazione tra un progettista e il suo staff e i cittadini del "luogo", rappresentati dai loro amministratori "in primis", poi quando il Piano ha preso forma rappresentanti di se stessi. Dire che un PUC fà gli interessi di un oligarchia è molto riduttivo, se non offensivo per i tecnici che hanno lavorato alla sua realizzazione, significherebbe che non rispettano il loro codice deontologico. Lavorare su un Piano per 5 lunghi anni e non approvarlo alla fine dell'amministrazione significa aver speso "carriolate" di denaro dei cittadini Asseminesi per niente. Gli studi, le riunioni, la carta, l'inchiostro, le energie degli amministatori, dell'assesore, del Sindaco uscente e di tutti quelli che hanno collaborato alla stesura non hanno al cambio dell'amministrazione (sia che venga riconfermata quella uscente sia che venga sostituita da una nuova di qualunque colore politico sia) più valore; dopo un anno il Piano è già vecchio perchè per fortuna la realtà continua ad evovelsi costantemente, e ci si potrebbe ritrovare con un intero quartiere completamente abusivo da sanare, un'attività produttiva da censire ecc. La non approvazione non è una sconfitta solo per il Sindaco o per l'Assesore che ne ha seguito la genesi, ma per tutta la maggioranza in quanto sta a sottolinearne l'incompetenza, la poca forza politica, l'immoralità nel permettere che tanto denaro venisse speso. A questo punto mi chiedo cosa è cambiato dalla stesura all'approvazione ? Forse le alleanze politiche ? Riflettiamoci. Per concludere è sempre meglio avere un "cattivo PUC" che non averne. Quello cattivo può essere cambiato il niente fà Paura.
Monica le tue sono considerazioni tecniche che meritano rispetto, ma io qua mi sono ripromesso di fare altro………perché c'è sempre più distanza tra ciò che pensiamo, tra le nostre idee, i nostri principi e ciò che molte volte siamo costretti ad essere nella società .
Un cattivo PUC è un cattivo PUC e comunque cristallizza gli interessi che si sono affermati, se è già difficile farlo figuriamoci modificarlo. ………….
Tutte le osservazioni che hai fatto sono vere, anzi ti dirò di più non si lavora sul PUC da 5 anni ma da oltre 15, ma così è……. e come dici tu La non approvazione non è una sconfitta solo per il Sindaco o per l'Assessore che ne ha seguito la genesi, ma per tutta la maggioranza in quanto sta a sottolinearne l'incompetenza, la poca forza politica, l'immoralità nel permettere che tanto denaro venisse speso., e io aggiungo anche della minoranza che dichiaratasi incompatibile per 5 anni improvvisamente riacquista la qualità di soggetto legittimato alla votazione e alla discussione. Questa trasversalità improvvisa è casuale?
E’ comunque l’approvazione non avrebbe risolto alcun problema, quella votazione era soltanto uno strumento pubblicitario( il perché mi auguro di non dovertelo spiegare dopo le elezioni), con qualche ricorso neanche troppo complesso sarebbe stato buttato giù.
Ciao Monica ora devo andare, qualche volta bisogna dismettere gli abiti professionali, chiudere gli occhi, estraniarsi da ciò che ci hanno costruito intorno, e vedrai che le cose possono apparire sotto una luce diversa, magari si vede anche meglio.
a rivoluzionario:in tutto quello che hai scritto sul PUC vuoi sapere cosa si legge? sei invidioso di chi possiede più di te.ti invito a riflettere su poche cose oggi non ti puoi vantare di avere dei terreni da cambiare destinazione d'uso come la maggior parte degli Asseminesi...come me,però sarebbe bello che tutti noi ci potessimo vantare di vivere in una città:ORDINATA-PULITA-dove tutti desiderassero risiedere. Questo sarebbe un bene comune che ci renderebbe orgogliosi e ricchi tutti..anche te.CHI SE FREGA DI CHI HA TERRENI DA EDIFICARE!!!!!
Caro anonimo forse dovresti leggere meglio: nel mio commento ho precisato che quando scrivo dismetto l'abito borghese, dovresti coglierne il significato......
Vedi per la verità nella vita non ho avuto tempo per provare invidia,vengo da un famiglia di operai e me ne vanto, ho visto mio padre sacrificarsi affinchè io non dovessi desiderare o provare invidia per niente e per nessuno, mi è stato insegnato che con il sacrificio e la dedizione si abbattono anche le barriere sociali. Io le ho abbattute, ho scelto la cultura, lo studio, per emanciparmi e rendermi autonomo, per non rendere vani i sacrifici di chi voleva per me un futuro migliore. Ogni cosa di cui dispongo ( terreni compresi se proprio vuoi saperlo) è frutto di lavoro giornaliero, costante, di rinunce, sacrifici.
Non c'è stato il tempo per provare invidia , ne sono felice. Ma quello che sono oggi non può farmi dimenticare che altri non sono riusciti o hanno avuto meno fortuna di me.
E allora ritengo un dovere battersi battermi per un principio di giustizia sociale, per il rispetto delle regole, per combattere chi vuole subordinare gli strumenti pubblici( vedi PUc) a fini personali, ma soprattutto per combattere i furbi, gli speculatori, quelli che vogliono costruire le loro fortune fraudolentemente e magari a scapito degli interessi generali.
Infine scusami ma non resisto, cercherò di essere il più discreto possibile: fai attenzione alla consecutio temporum ovvero quella pluralità di regole che disciplina il rapporto dei tempi verbali tra la proposizione subordinata (al modo congiuntivo) e la sua reggente.
X rivoluzionario.
A Febbraio 2007 la maggioranza di centro-sinistra adottava all'unanimità il PUC di Assemini. A Giugno del 2008 su richiesta degli uffici regionali interessati il PUC ha subito qualche modifica solo nella parte inerente le zone EXTRAURBANE. La zona artigiane d2b, la zona d3 e la zona g8 di Truncu is Follas dove incombe una fascia PAI cioè ad alto rischio idrogeologico. Se si pensa che la Regione è nelle mani del feudatario di Sanluri (si quello che costruì il borgonuovo agli inizi degli anni 90)che tralaltro si giova della collaborazione di noti tecnici locali, come si può addossare alla minoranza la responsabilità della mancata riadozione del PUC. Qui Rambo non c'entra niente, quello che c'entra sono probabili speculazioni promosse dalla "banda bassotti" che opera ad Assemini ormai da tempo. Che di questa banda facciano parte anche esponenti della ex opposizione in consiglio, questo è fuori di dubbio basta vedere le assenze.....Che il PUC non è il centro degli interessi a cui mirano gli Asseminesi è certo. Però bisogna riconoscere che tra la prima adozione e la riadozione non ci sono stati grossi sconvolgimenti, quelli riesco a intravederli in una zona agricola alluvionale dove i villini nascono come funghi e li vedo anche nelle numerosissime lotizzazioni monche, storte e privi di servizi.
I cittadini sono stufi e sapranno riconoscere i "profeti del nulla" in cerca di prima occupazione da chi onestamente vuole dare un contributo per questo "natìo borgo selvaggio".
Ciao a tutti gli amici-confratel-compagni del PD, pur non essendo io delle vostre file (mi manca la fede) trovo appassionante il percorso che il vostro partito compie, infatti l'idea di comprendere tutto è un’impresa che la filosofia umana persegue dal tempo dei tempi. Credo che vi state avvicinando all'obiettivo, infatti vicino la (per me sublime) foto di Basilio con la "spiritosa sigaretta", metterei Ignazio in veste talare e credo non sia difficile trovare nel PD anche qualcuno con l'abito della Banda Bassotti.
Comunque, nonostante i principali esponenti delle parti al PD avverse, gioiscano per la questione P.U.C. penso che questo non sia il momento per buttarsi giù, credo che le potenzialità ci siano, ma le energie appaiono disordinate, bisogna, come si suol dire, “organizzare le truppe” . A tal fine pare che capiterà in città nei prossimi giorni un valoroso guerriero, tale Brancaleone Da Norcia, che, se riuscirete nella non facile impresa di convincerlo a diventare il segretario cittadino del PD, sarebbe sicuramente in grado di migliorare enormemente la vostra situazione.
P.S. Credo che in previsione europea, il PD, per meglio rappresentare il proprio spirito, potrebbe creare il gruppo SocialKennedianoDemocraticoCristiano.
X anonimo
non posso dilungarmi ormai è tardi tuttavia sarebbe stato curioso capire
1) a vantaggio di quale consigliere comunale a andavano quelle modifiche;
2)se l atto una volta approvato avrebbe passato il vaglio della legittimità.
Ti darò di persona le risposte .
Noto in te una vena poetica di matrice leopardiana.....
Definire ingiustamente qualcuno come "profeta del nulla" in cerca di prima occupazione non è meno offensivo di "mercenari" e "poveri disoccupati",( affermazione che come ben sai fu attribuita a Soru nei confronti dei giovani della Brigata Sassari)
No, caro fratello Valerio, non è la fede che ti manca…
Ciò che descrivi in maniera cupa e drastica, il brutto ed il bello, il buono ed il cattivo… non è altro che ciò che esiste ovunque e che, in altri termini si chiama pluralismo di idee. Spetta a noi, attraverso un rapporto dialettico, fare ciò che si chiama la “reductio ad unum”; tradurle in una proposta di azioni che siano la migliore risposta possibile per e nell’interesse dei cittadini….
Mi sembra, piuttosto, che la tua visione monolitica e statica delle cose, non appena ti vengono prospettati altri modi di vederle, ingeneri in te un certo senso di confusione e smarrimento...Messa così potrei consigliarti di lasciare la compagnia di Don Chisciotte….
Ma mi sembri, tutto sommato, in buona fede, per cui …metto l’abito talare e…”Ego te absolvo”!
Caro Rivoluzionario,
sono contento della risposta. Lunga, precisa e dettagliata. L'ho stampata e letta con calma. Volevo solo dirti questo, perchè la risposta la scriverò quando torno a Londra.
Anyway...thank you very much.
Massimo
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