venerdì 25 luglio 2008

cronaca di una tribù

La fabbrica Montelepre sta prendendo la sua forma, ancora qualche giorno e comunicheremo con una sola lingua, perché avremo guadagnato il carattere, l'obiettivo a quel punto sarà una variabile trascurabile. Il segreto, come insegna il maestro Farci, si cela nella pazienza della forma. Nella foto di Piero un esempio.

9 commenti:

Anonimo ha detto...

Questa foto e'magnifica,complimenti.

Anonimo ha detto...

Secondo me è di pessimo gusto, un vero obrobrio !

Anonimo ha detto...

il primo anonimo sono io,lisa,e scrivo che e'una bella foto,ma tu,puoi semplicemente dire che non ti piace,non che e'un obrobrio,esagerato...magari sei quel pessimista dell altra volta,e vedi brutto tutto cio'che ti circonda..la bellezza e'negli occhi di chi guarda.

Anonimo ha detto...

Ha sicuramente un grande valore simbolico la terra su cui vive il verde serve per contenere il cibo che la stessa terra produce. Sottolinea il concetto che niente si crea e niente si distrugge.

Massimo Usai ha detto...

Ora dire che sia di pessimo gusto questa foto mi pare un pelino esagerato. Che non sia un capolavoro non ci piove, ma di pessimo gusto e' un'espressione che si usa per gli album fotografici del Corriere o della repubblica, quelli con veline etc etc...

a me pare uan frecciata di pessimo gusto la tua..;-)

max

Anonimo ha detto...

forse qualcuno non ha capito che quelle nella foto sono delle creazioni di Francesco Farci, sono contestualizate in modo assolutamente appropriato e dalla foto si coglie chiaramente. Secondo me Piero ha fatto un gran lavoro

Anonimo ha detto...

Haime cari Valerio e Massimo, David Hume nei Saggi di Estetica scrive: “La bellezza delle cose esiste nella mente che le contempla”, avallando pertanto la tesi che la valutazione del bello sia cosa prevalentemente soggettiva.
Tuttavia se può esservi di conforto Giacomo Leopardi la pensava diversamente, se non ricordo male nello Zibaldone asseriva: “La convenienza al suo fine è quello in cui consiste la bellezza di tutte le cose”

Tesi che si scontrano ancora oggi.

Quindi poichè la concezione del cattivo gusto non si risolve in una semplice espressione lessicale più o meno offensiva ma è frutto di un concetto ancora in evoluzione nella letteratura estetica, lasciamo per il momento ad ognunco la possibilità di esprimere la sua convinzione o meglio la sua percezione.

Anonimo ha detto...

Ciao Francesco, a me sembra che tu ripeti in maniera un po dotta quello che Lisa dice con estrema semplicità, io e altri abbiamo espresso il nostro parere senza cercare sostegno teorico. Comunque grazie per gli spunti dotti.

Massimo Usai ha detto...

x Francesco. Io non dico che tu abbia torto, ma e' ch a me e' parso piu' uno che voleva offendere Piero che giudicare la foto. Tutto li...