Continua il lavoro a Siddi, finirà domani. Per il resto pochi contatti e pochi pensieri, speravo di trovare qualcosa sul blog ma in pratica non ci ho capito niente, forse e meglio così.
Buonanotte
1 commento:
Anonimo
ha detto...
Anche io oggi sono convalescente dai postumi di una giornata con la pressione sotto i tacchi. Quindi finisco adesso il post di ieri, anche perché essendo io, l'unico a cui Anna ha dato il credito formativo, devo rimediare. Dico subito che a me non piace la normalità e trovo mostruosa la normalizzazione. La nostra è una società, a cui, gli stranieri che tentano di mischiarsi danno una irripetibile occasione per non morire. La natura ci dimostra tutti i giorni che quelle situazioni dove manca la diversità, si annichiliscono e scompaiono, la storia ci ha insegnato che, i popoli che tentano di perpetuarsi "incorrotti" scompaiono a favore dei "barbari". Noi abbiamo quasi accettato la logica, questa si fascista (perché rivolta ad un concetto non a una persona) che tutti quelli che entrano nel nostro paese, possono restare se accettano di essere "normalizzati", se ci servono, se ci piacciono, se non mettono in discussione le nostre usanze, la nostra religione, le nostre leggi. Ma queste sono teste pensanti con cultura e usanze, che dobbiamo portare allo scontro con le nostre, per abbandonare ciò che in questa nuova società è inutile e mantenere quello che rende la nostra convivenza migliore, non rinunciando al conflitto, ma imparando a gestirlo in modo costruttivo. Sappiamo tutti cosa succede nella zona di Arborea, dove un Gruppo familiare (un clan) di nomadi Sinti (con asilo politico di perseguitati) che vive in Italia da 17 anni, è stato sgomberato per presunti lavori da svolgere dall'area in cui viveva. Nessuna istituzione però, ha cercato sistemazioni alternative. Si sono sistemati in un'area poco distante, ma anche da li sgomberati perché le sterpaglie erano un pericolo per gli incendi (hanno tolto gli zingari e lasciato le sterpaglie). Sono stati ospitati nella comunità Il Samaritano" e gli amministratori con i loro popolani, sono insorti perché quella struttura è stata costruita con finanziamenti per i "nostri" poveri. La soluzione che si prospetta, è lo smembramento di questo "gruppo familiare", che dovrà allocarsi in diverse abitazione in paesi distanti. la soluzione trovata comporterà inevitabilmente la perdita del loro principale fondamento sociale, la vita comunitaria. Ma questo, è anche l'obiettivo che si persegue con tutti gli zingari, normalizzarli, spersonalizzarli, renderli come la maggior parte di noi, pronti a qualsiasi battaglia senza esclusione di colpi per affermare le radici cattoliche di tutti gli uomini e omogeneizzarli nella nostra civiltà. Mi scuso per la lunghezza e mi blocco qui. Tranquilli, domani starò bene ma avrò un sacco di cose da fare, per cui farò (tempo permettendo) dei brevi interventi, magari ironici, MAGARI SUL PD.
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Anche io oggi sono convalescente dai postumi di una giornata con la pressione sotto i tacchi. Quindi finisco adesso il post di ieri, anche perché essendo io, l'unico a cui Anna ha dato il credito formativo, devo rimediare. Dico subito che a me non piace la normalità e trovo mostruosa la normalizzazione. La nostra è una società, a cui, gli stranieri che tentano di mischiarsi danno una irripetibile occasione per non morire. La natura ci dimostra tutti i giorni che quelle situazioni dove manca la diversità, si annichiliscono e scompaiono, la storia ci ha insegnato che, i popoli che tentano di perpetuarsi "incorrotti" scompaiono a favore dei "barbari". Noi abbiamo quasi accettato la logica, questa si fascista (perché rivolta ad un concetto non a una persona) che tutti quelli che entrano nel nostro paese, possono restare se accettano di essere "normalizzati", se ci servono, se ci piacciono, se non mettono in discussione le nostre usanze, la nostra religione, le nostre leggi. Ma queste sono teste pensanti con cultura e usanze, che dobbiamo portare allo scontro con le nostre, per abbandonare ciò che in questa nuova società è inutile e mantenere quello che rende la nostra convivenza migliore, non rinunciando al conflitto, ma imparando a gestirlo in modo costruttivo. Sappiamo tutti cosa succede nella zona di Arborea, dove un Gruppo familiare (un clan) di nomadi Sinti (con asilo politico di perseguitati) che vive in Italia da 17 anni, è stato sgomberato per presunti lavori da svolgere dall'area in cui viveva. Nessuna istituzione però, ha cercato sistemazioni alternative. Si sono sistemati in un'area poco distante, ma anche da li sgomberati perché le sterpaglie erano un pericolo per gli incendi (hanno tolto gli zingari e lasciato le sterpaglie). Sono stati ospitati nella comunità Il Samaritano" e gli amministratori con i loro popolani, sono insorti perché quella struttura è stata costruita con finanziamenti per i "nostri" poveri. La soluzione che si prospetta, è lo smembramento di questo "gruppo familiare", che dovrà allocarsi in diverse abitazione in paesi distanti. la soluzione trovata comporterà inevitabilmente la perdita del loro principale fondamento sociale, la vita comunitaria. Ma questo, è anche l'obiettivo che si persegue con tutti gli zingari, normalizzarli, spersonalizzarli, renderli come la maggior parte di noi, pronti a qualsiasi battaglia senza esclusione di colpi per affermare le radici cattoliche di tutti gli uomini e omogeneizzarli nella nostra civiltà. Mi scuso per la lunghezza e mi blocco qui. Tranquilli, domani starò bene ma avrò un sacco di cose da fare, per cui farò (tempo permettendo) dei brevi interventi, magari ironici, MAGARI SUL PD.
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