venerdì 19 settembre 2008

diario politico

Forse dovrei cambiare titolo a questo diario, il dubbio è quello solito, tra il privato e il rapporto che questo ha con il mondo.  Spesso l'alternativa allo sconforto passa dalla capacità che ognuno di noi ha di reagire e incidere anche per infinitesimi gradi sulla qualità del mondo. La critica è un sacro strumento di convivenza e crescita collettiva, è non deve far paura, anzi, va curata e incoraggiata. Di solito se non c'è malafede è il primo gradino per un idea, una prospettiva, ma questo è il passo successivo, un pò più duro, ci va più tempo e pazienza. Nell'attesa capita di guardare le cose attorno a te "senza malizia", quasi a pretendere una tregua. Una passeggiata a sant'Andrea con Anna ci a sorpresi a guardare con affetto un centinaio di uomini e donne che all'unisono, danzavano con grazia variabile sulle note di un orchestrina in play back. Per un momento ho avuto la presunzione o l'umiltà di vedere ciò che sognavano non solo quello che facevano. 
Buonanotte

1 commento:

Anonimo ha detto...

dopo aver letto il post di oggi, mi è tornato in mente Maurizio Nichetti. Comunque mattina a vendemmiare, sera, partenza a Oliena. Non c'è tregua per i communisti. Ciao a tutti, a lunedi