domenica 21 settembre 2008

diario politico

Be ci sono andato ad ascoltare le Ombre, trio classico con un giovanotto che sostituiva Toni Pagliuca, il vero musicista della band originale. Sgonfi e tristi come può essere chi per la pagnotta si deve girare le italiche sagre, dopo aver  goduto di una meritata fama senza l'ausilio della televisione. Credo che il loro sia stato il mio primo concerto a pagamento al teatro Massimo di Cagliari. Bellissimo. In quell'occasione apriva la serata uno sconosciuto Alan Sorrenti che contribuì non poco alla riuscita del concerto. Fatto sta che consegnati gli immancabili piatti della tradizione bla bla bla, alle undici tutto finito. A casa presto e un pò di tv. Altri sessantenni in cerca di pagnotta tra i vari canali. Baglioni, Riccardo Fogli, Fausto Leali, Al Bano, pattinati dalla sartoria aziendale e da una forte dose filtri flou, svolgevano lo stesso triste lavoro delle Ombre. Comincia a rendersi evidente l'invecchiamento del paese, e la sua difficoltà di assicurare una buona pensione agli artisti. Anche se a pensarci bene, un'altra categoria da ribalta pur godendo di un ottimo livello pensionistico si guarda bene dal lasciare le scene, anzi.
Buonanotte
  

2 commenti:

Anonimo ha detto...

sono d'accordo, perché non tracciare un confine netto con tutti quelli che, senza che nessuno lo desideri, continuano in modo prepotente a dividere, per crearsi una truppa da comandare allo scopo di difendere il proprio feudo?

Anonimo ha detto...

Un artista non deve aspettare la pensione, se vale la sua pensione viene da se. se non vale niente vivra succhiando risorse pubbliche a mo di parassita sottraendole ad altri come fanno molti furbetti, politici, pseudoimprenditori etc.

L.I.