lunedì 13 ottobre 2008

diario politico

Capita di smarrirsi, a me è capitato. Dopo il tramonto sono finito in una specie di fosso tra Capoterra e la zona industriale. Niente di riconoscibile, nessun paesaggio attorno. Bastavano radi cipressi e un'alto cespugliame incolto, perchè la zona industriale, Capoterra, per non dire Cagliari sparissero totalmente alla vista. Persa la fiducia nella strada vecchia, frantumata da tre o quattro deviazioni obbligate dovute a oscuri lavori in corso, decido di andare avanti - li mi sono smarrito, la paura a preso il suo spazio. Fulminante!. E' stato un attimo lunghissimo e tutto, compreso Freddy Kruger, era quell'attimo - il mezzo serbatoio e i 1600 cc della Megane mi hanno convinto a non rallentare, prima o poi qualcosa l'avrei incontrata. Così è stato, un giallore poco più avanti si trasformava in un villaggio senza nome, una specie di quartierone a se stante e attorno ancora niente, anche se casette lampioni e macchine parcheggiate mi confortavano sulla presenza umanitaria. Sono stati i latrati dei cani a guidarmi in un mini labirinto e condurmi verso un Freddy-Minotauro che teneva uno York Shire al guinzaglio. Il grosso delle paura era passato, anche se una parte del cervello non ha smesso di pensare che per nessun motivo dovevo spegnere il motore a causa di un problema all'avviamento che in questi giorni è peggiorato, credo sia il cambio di stagione. Affiancandolo con cautela spiego ad un uomo di mezz'età il mio problema, "vada via da quì, poi a destra, sempre" mi intima guardingo. Accantonata la metafora e sentendomi sempre più sicuro chiedo "Ma dove siamo?" - "a Capoterra" fa lui "e dov'è Capoterra?" insisto "questo è un rione" taglia corto. Il tono con cui mi ha risposto che un nome non ce l'aveva, mi ha convinto a interrompere la ricerca geografica e richiesta una sommaria conferma del "sempre a destra", proffitanto dei cinquecento giri sopra il necessario del motore, in dieci minuti ero nel mondo conosciuto, nella fattispecie tra Capoterra e La Maddalena spiaggia. Fuori da quel fosso che mi ha lasciato un filo di inquietudine, per la sua incomprensibile posizione fisica. Su connottu della zona industriale con le pale a pieni giri rivolte a levante, la fluorsid che era un tripudio di fumi da pienissimo regime, mi ha ricondoto a casa, insieme alla sensazione che non ci vuole molto per smarrirsi, una distrazione, un'indecisione. 
Buonanotte  

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Ai nati prima del 1970.
Tu che sei nato prima del 1970: A ben pensarci, è difficile credere che siamo vissuti fino ad oggi!! Da bambini, andavamo in macchina (quelli che avevano la fortuna di averla)senza cinture di sicurezza e senza air bag. ... E viaggiare nel cassone posteriore di una pickup, in un pomeriggio torrido, era un regalo speciale. I flaconi dei medicinali non avevano delle chiusure particolari. Bevevamo l'acqua dalla canna del giardino, non da una bottiglia. Che orrore!! Andavamo in bicicletta senza usare un casco. Passavamo dei pomeriggi a costruirci i nostri "carri giocattolo". Ci lanciavamo dalle discese e dimenticavamo di non avere i freni fino a quando non ci sfracellavamo contro un albero o un marciapiede. E dopo numerosi incidenti, imparavamo a risolvere il problema.... noi da soli!!! Uscivamo da casa al mattino e giocavamo tutto il giorno; i nostri genitori non sapevano esattamente dove fossimo, nonostante ciò sapevano che non eravamo in pericolo. Non esistevano i cellulari. Incredibile!! Ci procuravamo delle abrasioni, ci rompevamo le ossa o i denti... e non c'erano mai denunce, erano soltanto incidenti: nessuno ne aveva la colpa. Ti ricordi degli incidenti? Avevamo delle liti, a volte dei lividi. E anche se ci facevano male e a volte piangevamo, passavano presto; la maggior parte delle volte senza che i nostri genitori lo sapessero mai. Mangiavamo dei dolci, del pane con moltissimo burro e bevande piene di zucchero... ma nessuno di noi era obeso. Ci dividevamo una Fanta con altri 4 amici, dalla stessa bottiglia, e nessuno mai morì a causa dei germi. Non avevamo la Playstation, nè il Nintendo, nè dei videogiochi. Nè la TV via cavo, nè le videocassette, nè il PC, nè internet; avevamo semplicemente degli amici. Uscivamo da casa e li trovavamo. Andavamo, in bici o a piedi, a casa loro, suonavamo al campanello o entravamo e parlavamo con loro. Figurati: senza chiedere il permesso! Da soli! Nel mondo freddo e crudele! Senza controllo! Come siamo sopravissuti?! Ci inventavamo dei giochi con dei bastoni e dei sassi. Giocavamo con dei vermi e altri animaletti e, malgrado le avvertenze dei genitori, nessuno tolse un occhio ad un altro con un ramo e i nostri stomaci non si riempirono di vermi. Alcuni studenti non erano intelligenti come gli altri e dovevano rifare la seconda elementare. Che orrore!!! Non si cambiavano i voti, per nessun motivo. I peggiori problemi a scuola erano i ritardi o se qualcuno masticava una cicca in classe. Le nostre iniziative erano nostre. E le conseguenze, pure. Nessuno si nascondeva dietro a un altro. L'idea che i nostri genitori ci avrebbero difeso se trasgredivamo ad una legge non ci sfiorava; loro erano sempre dalla parte della legge. Se Ti comportavi male i tuoi genitori ti mettevano in castigo e nessuno li metteva in galera per questo. Sapevamo che quando i genitori dicevano "NO", significava proprio NO. I giocatoli nuovi li ricevevamo per il compleanno e a Natale, non ogni volta che si andava al supermercato. I nostri genitori ci facevano dei regali con amore, non per sensi di colpa. E le nostre vite non sono state rovinate perché non ci diedero tutto ciò che volevamo. Questa generazione ha prodotto molti inventori, amanti del rischio e ottimi risolutori di problemi. Negli ultimi 50 anni c'è stata un'esplosione di innovazioni e nuove idee. Avevamo libertà, insuccessi, successi e responsabilità, e nonostante tutto abbiamo imparato a gestirli. Meditate gente meditate

Anonimo ha detto...

Erano proprio bei tempi!!!

Anonimo ha detto...

Nessun dubbio questa volta il Pulitzer lo merita Tony.
Uno spaccato straordinariamente lucido e reale della nostra infanzia e della nostra adolescenza.

Anonimo ha detto...

Avete rotto i coglioni con i premi a questo e quell'altro..vale solo il primo consegnato !
:-D

Max

Roberto Spina ha detto...

Standing ovation per Tony (e lacrimuccia...)

Anonimo ha detto...

Tuttavia aspettiamo anche la parte successiva: quella dei sogni e delle succesive delusioni.

Anonimo ha detto...

non ci crederete, ma da diversi giorni non ho tempo di scrivere niente oltre due o tre righe, conto di rifarmi al più presto, vorrei cominciare parlando della mia più grossa delusione, il PDS.

Basilio Scalas ha detto...

Spero che Valerio sia consapevole della sfida:
Max - Politica internazionale ed economia;
Roberto - Politica e società;
Tony - Narrativa e sociologia;
Aspetto fiducioso.