lunedì 27 ottobre 2008

diario politico

In attesa che Alice rientri per darci informazioni più precise sulla lezione di Antonello Sanna, le coincidenze che ci accomunano mi sorprendono e mi confortano. Ho imparato quel poco che so di piano urbanistico da lui, quando da assessore, senza mai lasciare i panni dello studioso e del divulgatore, teneva vere e proprie lezioni sui principi che potevano o no governare la stesura di un puc. Con lui per la prima volta in sezione passammo dal considerare il piano solo in base alle proprietà interessate, alla comprensione del principio di perequazione che solo negli ultimi anni è diventato un concetto condiviso, allora era la soluzione rivoluzionaria per il superamento delle inevitabili discriminazioni tra chi era costretto a cedere le aree per i servizi e chi si vedeva premiato da dalla valorizzazione dei propri terreni. Non era raro vista la capacità di pressione politica che i grossi possidenti si trovassero spesso premiati ai danni dei piccolissimi proprietari. Ricordo ogni tanto con Massimo una sua lezione privata ad un noto professionista locale che faceva una certa fatica a capire dal suo punto di vista come potesse risultare conveniente costruire meno case ma di maggior pregio. Fu davvero magistrale anche se l'allievo in questione ha giudicare col senno di poi ha davvero imparato poco da quella lezione, basta guardare Assemini e quanto ancora faccia paura il piano urbanistico che comunque conserva il suo imprimatur. Per ora solo un poco preoccupato da una presenza più accentuata di unità mobili delle forze dell'ordine in città, mi auguro di incontrarvi presto a lezione.
Buonanotte    

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