giovedì 30 ottobre 2008

diario politico

La giornata è stata dura e veloce. Alle dieci e mazza nel piazzale d'ingresso del teatro comunale di Ozieri, arrivava il suono allegro della manifestazione scuola vs Gelmini. In palcoscenico contemporaneamente Alessandro Carboni insieme a Danilo Casti e una bella squadra tecnica tra cui Fabio Atzeni e Roberto Saiz allestivano la loro performance dal titolo talmente complicato da sembrare una formula matematica. Il tutto con una serietà e un'autorevolezza che sta a dimostrare che quando parliamo del deserto che rileviamo nel panorama culturale di Assemini ci capita di prendere in considerazione solo situazioni consolidate e riconducibili ad esperienze già macinate. Se non avete impegni inderogabili per sabato prossimo, vi consiglio di farvi una mezz'ora di macchina per andare a vederli e sentire al comunale di Serrenti. Se anche lo spettacolo non dovesse piacervi, sarete comunque ripagati della soddisfazione di esservi presi cura per un paio d'ore di un bene culturale asseminese.
Buonanotte  

3 commenti:

Anonimo ha detto...

se ci riesco, scarico dal mio telefonino (non avevo mai filmato niente prima con tale strumento), alcuni secondi della manifestazione di giovedi, in cui i ragazzi ballano "bella ciao" all'impazzata sotto un diluvio in piazza Carmine. Di sicuro, per questo, la Santa Ignoranza", darebbe loro un cattivo voto in condotta, ma c'era in quel momento, tanta gioia, allegria ed entusiasmo, che si capiva benissimo a chi in questo momento appartiene il futuro, sicuramente non all'ignoranza di cui il ministro è la santificazione. Io da bravo quarantatreenne, sono rimasto al mio posto, defilato a fare il testimone e godermi lo spettacolo e che spettacolo!!!!!

Roberto Spina ha detto...

Ho un quesito che mi tormenta da giorni, che si rinnova ogni volta (e capita spesso) che sento parlare un sostenitore del provvedimento della Gelmini. Magari c'è qualcuno che mi può aiutare a capire. La richiesta non è retorica. Io non sono un tecnico in campo pedagogico, per cui ascolto tutto quanto viene espresso sull'argomento, da tutte le parti e cerco di capire. Per esempio sono d'accordo con la storia del grembiule (o della divisa) e non credo che sia un provvedimento di scarso rilievo, ma c'è qualcosa che non capisco. La cosa è questa e non è a sfondo pedagogico, ma puramente logico. La scuola è stata definita uno stipendificio, questo è stato sostenuto prima dalla sola ministra e poi da tutto lo schieramento, e quindi per risolvere questo problema si passa al maestro unico. Quello che prima facevano in tre lo farà uno solo (lasciamo stare il dettaglio che erano in tre su due classi, siete troppo puntigliosi). Ecco il risparmio. Quindi il problema parrebbe economico. Solo che però quando viene fatto notare, non tanto che si perderebbero posti di lavoro (se sono fittizi, perchè no?), quanto che non avere il tempo pieno incide sulla preparazione degli studenti e andrebbe a incidere sulle finanze e sulle abitudini delle famiglie, si sostiene che non una lettera di licenziamento verrà inviata e che non si perderà il tempo pieno che sarà garantito dai maestri liberati dalla triade. E allora dov'è la soluzione allo stipendificio?

Anonimo ha detto...

X Roberto, è come chiedersi se Berlusconi ha detto ciò che ha detto, o ha detto solo di non averlo detto, anche se tutti abbiamo sentito ciò che ha detto. Per capirci, non ha detto che avrebbe fatto intervenire la polizia, ha detto che avrebbe dato disposizione al ministro dell'interno di far intervenire le forze dell'ordine. Gli insegnanti non riceveranno lettere di licenziamento perché sono precari, non sono mai stati assunti definitivamente, ma anno per anno. Semplicemente l'anno prossimo non verranno chiamati a lavoro.