domenica 12 ottobre 2008

diario politico

Conosco poche persone misurate e ponderate quanto Roberto, il bisogno  di urlare il suo sfogo credo che sia un segnale inequivocabile di quanto si stia colmando la misura. Certo se, come fa l'anonimo si finge di non capire il paradosso sul razzismo, peraltro chiarito in premessa, si può stilare la lezioncina filologica, che elegantemente giunge ad una conclusione aberrante, che più o meno corrisponde al seguente assunto - Non è tanto pericoloso che l'Italia sia vittima di una preoccupante deriva fascista, razzista e totalitaria, quanto l'indignazione delle persone per bene che imperdonabilmente, cominciano a sentire di non poterne più di questa schifezza. Se così fosse, devo confessare di aver peccato, non mi è dispiaciuto per niente che schiantandosi a centoquaranta all'ora Jorge Haider non sia più tra noi.
Buonanotte  

11 commenti:

Massimo Usai ha detto...

basilio, l'infignazione e' di sole poche persone, o di faccita di alcuni.. ma la stragrande maggioranza e' cosi, illudiamoci che non lo sia, ma lo e'...

max

Anonimo ha detto...

Sono d'accordissimo sul posti di oggi, e anche io mi incazzo come una iena di fronte a certi episodi, tra l'altro non sono fornito di misura come Roberto, e il cercare di farci ragionare in modo "correct" somiglia tantissimo all' indignazione del nostro premier, che non si spiega il perche' la gente voglia scendere in piazza, boh, ma che cazzo credono che siamo scemi? Anche io non ho provato un grande vuoto per la scomparsa del Signor Haider e non accetto consigli morali da nessuno, oggi Voglio incazzarmi e basta. Buona giornata a tutti gli amici del Blog.

Socrate ha detto...

IO PENSO CHE QUESTI INDIVIDUI NON MERITANO NESSUN TIPO DI CITAZIONE good morning assemini

Anonimo ha detto...

non citiamo nessuno, diciamo che è stato fatto un passo verso una maggiore civiltà

Massimo Usai ha detto...

mi sono appena ccorto che nel post che ho fatto questa mattina ho fatto dieci errori in 12 parole... CAMPIONE !!!

Sono un cazzone, stop.
:_(

Anonimo ha detto...

Massimo l'importante è avere la consapevolezza di ciò che siamo.
Nel tuo caso hai già detto tutto, per cui nulla da aggiungere.

Roberto Spina ha detto...

Rieccomi, dopo aver sollevato un polverone, ma non ce la facevo proprio più, non ce la faccio più, avevo necessità di urlare questa cosa e sono lieto che abbiate colto pienamente il senso del commento. Credo siano utili alcuni chiarimenti ed approfondimenti.
Per Anonimo (e ci sarebbe da discutere sul perchè qualcuno decida di restare anonimo su un commento di quel tenore, che a me pare civile e legittimo, direi anzi, moderato, per cui...), non so perchè non abbia voluto cogliere il palese paradosso, semplice artificio comunicativo, strumentale all'amplificazione del tono del messaggio. Non lo so, ma è legittimo che ciascuno di noi possa avere percezioni diverse, io ho esposto la mia, tu la tua, che mi pare presupponga che sia sufficiente ignorare questa gente perchè si estingua. Il tempo dirà quale delle due fosse più vicina alla realtà (e io spero che sia la tua) ma il fatto che tu abbia sentito la necessità di esprimerti sull'argomento fa meritare al tuo commento una analisi dettagliata. Ipotizzi, devo dire elegantemente, che io abbia usato parole a vanvera, cioè "senza riflettere, a casaccio" (Garzanti). E' possibile che possa succedere, non ho pretese di perfezione. E' possibile che non abbia verificato bene la relazione tra referente, significante e significato (da quando l'ho studiata ho scoperto una passione per il linguaggio in senso lato e la semiotica). Per cui ho riesaminato attentamente le parole usate. E devo comunicarti che non credo di poter essere accusato di aver usato parole a vanvera. Quelle parole esprimevano esattamente, in maniera critica e cosciente, i referenti che volevo esprimere, con il tono voluto e rappresentante lo stato d'animo di chi si esprimeva. Magari il contenuto non è condivisibile, ma non è a vanvera, è un atto cosciente. E ti spiego anche perchè. Il valore dell'Antifascismo, non è un valore qualunque, ma è quello che si può definire un pre-valore, una pregiudiziale. Se non sei Antifascista non hai (dovresti!) avere diritto di asilo in Italia, non fai parte della comunità, non ne sei degno, sei fuori. E questo non perchè lo dica la Costituzione, che già sarebbe abbastanza, ma per l'enorme portato culturale e, forse ancor più, antropologico del concetto
di Antifascismo, del rifiuto di principi così aberranti per una specie che si definisce pensante. Fino ad oggi nessuno ha sentito la necessità di dover esplicitare il proprio antifascismo, che tutti consideriamo tacito nei nostri interlocutori. Ma ho l'impressione che qualcuno stia sfruttando questo silenzio-assenso, talmente scontato da non essere più rilevante, facendolo passare per un vuoto nel quale l'unica voce che si percepisce è quella di questi subdotati e che sola si propone come riferimento per troppi giovani. E questo si percepisce, per esempio, dalla tua espressione: io sarei "semplicemente antifascista". Quel "semplicemente", usato davvero a vanvera questa volta, è la misura della mia inquietudine, quella che mi ha portato alla necessità di urlare la mia frustrazione, perchè vedo scivolare davanti a me troppe urla "fasciste" in un silenzio assordante. Ho l'impressione che piano piano ci stiano scippando il Paese da sotto il naso, in maniera subdola, come solo loro hanno sempre saputo fare, facendosi servi del potente di turno, rendendosi vigliacco braccio armato per poter opprimere, ma solo i più deboli, ci mancherebbe. Per cui ti confermo, Anonimo, che si, sono intollerante e rivendico di volerlo essere nei confronti di questi. Anzi per la precisione, per adesso sono "solo" intollerante e voglio che questi capiscano che non sono graditi. Ma non so per quanto ancora avrò voglia di essere solo intollerante, nel qual caso, confermo la volontà di voler regalare a Pansa tutte le occasioni possibili di indignazione (la più sdegnata possibile) e tanto nuovo materiale per i suoi libri e non ne proverei fastidio, anche a causa dell'aggravante della recidiva. Confermo che pure io non ho provato neppure un briciolo di umana pietà per Haider, il rammarico è uno solo: che la sua fine non si sia portata dietro le sue idee e tutti quelli che la pensano come lui, per cui non servirà a molto. Grazie a tutti gli altri che hanno compreso.

Basilio Scalas ha detto...

Max, mi serve il Pulitzer indietro per il pezzo di Roberto.

Anonimo ha detto...

Poche parole, come sapete non ho volgia di grandi discorsi.

Silvano Tagliagambe(facoltà di lettere 1990) durante un'assemblea degli universatari della Pantera: "uno dei più grandi meriti del comunismo in Italia è stato immettere nella società i germi dell'antifascismo".

Le ragioni per cui il livello di gurdia si è abbassato sono racchiuse in questa affermazione.

Massimo Usai ha detto...

x basilio...se me lo riprendi io ti porto in TV da vespa e ti faccio una vergogna. Comunista!
:-D

Max

Basilio Scalas ha detto...

Ok facciamo a metà.