giovedì 6 novembre 2008

diario politico

Certo che esiste una pustola fascista in Italia, troppi indizi e troppi fatti non danno scampo. L'atteggiamento sociale e personale che ne consegue è un altro paio di maniche. Concordo con Massimo nel considerare la forma attuale solo più palese. Questo significa purtroppo alzare il livello di vigilanza come dice Valerio. Dedicare un'energia e un'attenzione maggiore a fenomeni che hanno a che fare con una profonda inciviltà che ci siamo illusi  di seppellire con la costituzione. Tengono il paese incupito che bestemmia anche quando vince la coppa del mondo. Tornando a noi, ha ragione Tonio, se ci si incontra e si discute si fa comunque un passo avanti e questo, andrebbe riconosciuto in primo luogo da quelli come me, che da sempre hanno incoraggiato il dibattito sul piano. Rimane il fatto che l'oggetto è ancora il partito non la posizione chiara sul piano urbanistico e il suo derivato sociale. Ad esempio malgrado l'esperienza si considera il tempo a disposizione più o meno infinito, sono vent'anni che lo vogliamo migliorare, ancora venti è sarà perfetto. E' perfino ovvio che non funziona, il blocco "tribale", che non riguarda solo il PD ma Assemini, in primo luogo non accetta le regole. Considerare positivo il fatto che la patata bollente sia in mano agli altri mi pare molto riduttivo rispetto al ruolo che ci compete. Credo che in maniera particolare il gruppo consigliare si dovrà produrre in un supplemento di analisi per arrivare ad una posizione chiara non sull'idea di puc, ma sulla data di approvazione in aula. Da quel punto in poi si discuteranno nel partito, in consiglio, nel paese le migliorie indiscutibilmente necessarie. 
Buonanotte      

9 commenti:

Anonimo ha detto...

Sono in linea con il tuo pensiero sulla necessità di una data certa sul PUC. La nostra lentezza mal si adatta alla velocità del mondo che ci circonda.

Anonimo ha detto...

"La nostra lentezza mal si adatta alla velocità del mondo che ci circonda."...ho il sospetto che tu sia uno dei pochi che si rende conto di questo all'interno del Consiglio e sono pure convinto che se tutti avessero questa certezza anziche' la presunzione contraria, nella sua lentezza i Consigli Comunali produrrebbero comunque. Invece sono pieni di se stessi, della propria borosita' e del "sapere tutto per grazia divina", ed allora non producono, sono pesi morti e inutili. Ma se lo dici ad alta voce passi per arrogante e presuntuoso. Infatti cosi ero inquadrato al tempo. E ne sono ancora orgoglioso di questo.

Tra parentesi sono contento che almeno uno ha capito che doveva partecipare al Blog, ma non mi sorprende piu' di tanto che sia stato tu. Anzi, sospetto gia' il secondo nome, pensa te..:-)
Massimo

Anonimo ha detto...

Io sono convinto che a molti, forse a troppi, faccia piacere lo status quo.Piccole soddisfazioni per piccoli uomini.

Massimo Usai ha detto...

scusa Tonio, credo che tu ne sia a conoscenza, ma vorrei che vedessi lo stesso il filmato e il pezzo di Alberto Nioi sul suo Blog riguardante le pioggie dei giorni scorsi. credo che calzi a pennello con lo scambio che abbia avuto oggi sul blog di basilio... guardatelo tutti. (cari Amminitsratori, avete visto anche voi?)
http://albertonioi.blog.tiscali.it//L_eccezione___diventata_regola_1941968.shtml

Anonimo ha detto...

Bene non ho molto tempo e non sono in una situazione comoda, dico solo che rispetto chi non vuole tornare su un argomento, ma preferisco chi smonta le argomentazioni altrui con dei ragionamenti a chi da dell'ignorante agli altri offendendosi.

Anonimo ha detto...

Sono d'accordo con Tonio, scelgo di intervenire sul PUC perchè rischia di diventare la polpetta avvelenata di questo paese. Purtroppo lo sappiamo tutti, il trasversalismo che impera in consiglio Comunale è figlio di una cultura servile e affaristica. Basta notare senza troppa fantasia di cosa si occupano certi protagonisti della politica locale. Non interessa a nessuno approvare lo strumento urbanistico, lo staus quo prevede cose che in altri luoghi avrebbero portato "i gendarmi con i pennacchi" ad occuparsi del problema. Nella politica asseminese c'è chi guadagna sfruttando tutto questo, non si parla mai dei problemi dei cittadini, si svia il discorso su beghe di basso livello per distogliere l'attenzione dal proliferare degli affari. A questi signori non fa impressione neanche quanto è accaduto a capoterra, sono refrattari nella loro guerra di onnipotenza. Ma chi pensa che queste cose possano cambiare rotta?

Massimo Usai ha detto...

caro valerio, io non ti ho detto che sei ignorante, ti sto dicendo 9forse bruttalmente) che devo smetterla di trovare sempre giusticazioni inoportune e per giunta che non attaccano per nulla. Dire che la tatcher e' fascista mi pare un falso storico bestiale ed averlo inserito in un discorso diverso mi e' parso molto fuori luogo e da far girare le palle e non poco.
Poi posso essere poco chiaro su un blog, cosi non voglio tornare sull'argomento, ma Basilio sa bene cosa penso sull'argomento e potrebbe spiegartelo di persone quello che intendo, perche' anche lui la pensa esattamente cosi. Ecco, chiedi a lui cosa intendo...
(ma non sul blog.)
max

Roberto Spina ha detto...

E io invece voglio riprendere la tua risposta alla mia sollecitazione di ieri. Sono molto d'accordo con te, credo tu abbia centrato il problema, ma io sono alla ricerca di un principio, quello originario rispetto al problema che ci siamo posti. Voglio trovare la legge che ci consenta di stabilire una volta per tutte chi è dentro e chi è fuori, al di la di come si dichiari. Provo quindi a generalizzare e dimmi tu (e chiunque altro voglia) se ho fatto un passo avanti rispetto a quanto hai detto tu: dicesi fascista colui che, di fronte a realtà e concetti complessi, reagisce applicando regolarmente forzose (e spesso anche forzate) riduzioni che ne distorcono gli esiti. Nella sua applicazione, questa proposizione significa, per esempio, considerare i problemi da un solo punto di vista senza considerarne altri, fino ad arrivare a considerare il dissenso o la diversità un elemento di disturbo da eliminare. Dimmi Massimo (e gli altri...), con questa formuletta, quanti ne mettiamo dentro? e chi ne sta fuori? vogliamo fare un gioco? vogliamo provare a fare i nomi di chi non ti aspetteresti e invece è dentro? il primo che mi viene è Stalin.

Massimo Usai ha detto...

ne mettiamo dentro tanti, caro Roberto. Tu fai il nome di Stalin e non ho dubbi che l'avrei inserito pure io. Rimanendo alla politica e societa' italiana, io ci inserisco quasi interamente Rifondazione, i suoi dirigenti e i suoi elettori...ripeto: quasi interamente..
E tu sei una carogna perche' sapevi che avrei detto questo..:-P
Per me in Italia sono fascisti almeno al 70-80 della popolazione... illudersi del contrario e' appunto solo una pia illusione. Penso anche che fu un grande errore forzare l'esito del referendum dopo la Guerra, so bene che fu perche' si pensava di fare del bene (americani e partigiani in primis..), ma si forzo' una condizione di una cultura, di un popolo... cosi si e' vissuto nella virtualita' democratica per anni e anni, ma era solo virtualita'. nel profondo il fascismo non ha mai abbandonato il mood italico..

max