martedì 18 novembre 2008

diario politico

Cominciano i primi sinistri scricchiolii nel centro destra, hanno prodotto se non ho capito male le dimissioni di un presidente di commissione. Se Sparta piange ad Atene non riusciamo neanche a far partire il tesseramento. Il piano, ma guarda un pò è considerato, questa volta in maniera bipartisan, ad alto rischio. Mi spiegavano che si possono rivedere le linee guida solo passando da una bocciatura del piano depositato, il mio giudizio bipartisan sulla classe dirigente asseminese dipenderà molto dal senso di responsabilità mostrato su questo argomento. Mi arrivano vari segnali di stanchezza che solleticano la mia pigrizia, combattuta dai lievi segnali di dialogo che, anche questi bipartisan, timidamente si palesano.
Buonanotte   

5 commenti:

Massimo Usai ha detto...

La cosa che andrebbe analizzata e' come si sentono dentro questi Presidenti di commissioni varie. Hanno come una spacie di masturbazione interna e sono convinti che possano cambiare il mondo (avesse idee precise al riguardo, ovviamente....)... ci vorrebbero ottimi psicologi per studiare questi comportamenti, a me personalmente ricordano semrpe i vecchi film di Alberto Sordi. ;-)
Se bocciano il piano e riniziano da capo, sarebbe bello rivedere la gente con i forconi fuori dal palazzo, a pungerli il culo come in un film del '700-'800...
ovviamente non succedera', staranno in casa a guardare Mediaset, uccidersi il cervello, gridare contro lo straniero "diverso", quando i veri "diversi" sono loro....

ciao

Anonimo ha detto...

Cosa significa che il PUC e' ad alto rischio?
Grazie

Anonimo ha detto...

nessuno risponde? sono curioso anche io di sapere.

Roberto Spina ha detto...

Per Marco:
"...il programma non è stato fatto e basta. Quello fatto danneggia,non si deve CREDERE alla propaganda ma vedere i fatti e i fatti..."
Ok, Marco, ho capito. Io pensavo di parlarti di fatti, invece sono vittima della propaganda. Pensa che ero convinto potesse essere utile spiegare che quella relazione costosissima di cui parli sia un documento necessario per il rilascio del certificato di agibilità, che serve ad accertare che i clienti una volta dentro il locale non rimangano fritti con l'impianto elettrico, per esempio. Documento che, peraltro dovrebbe avere qualunque edificio, anche residenziale. Ma è chiaro che non è necessario, ne utile, va bene così.
Sul conflitto di interessi, dopo aver chiarito che non sono l'avvocato di Soru, ma un cittadino che è convinto (stoltamente?) di osservare la realtà che lo circonda, non mi sottraggo. Anche se dispiaciuto per aver sentito usare la medesima proposizione da Capezzone per il suo padrone (lui almeno ne ricava uno stipendio...), vorrei comunque esprimere il sincero desiderio che utilizziate la stessa caparbietà nel valutare altri soggetti politici. Conflitto di interessi dicevamo. Non ne so molto, non conosco i dettagli, ne le grandezze economiche in gioco, però c'è qualcosa che non torna. Da che Soru è in politica, il centrodestra prima e gli avversari interni poi hanno periodicamente cavalcato e montato il problema del conflitto di interessi. E questo perchè ci sono diverse somiglianze fra il piccolo grande Silvio e il Governatore: entrambe imprenditori, i più importanti dei rispettivi ambiti di riferimento e politici con responsabilità di governo. Non mi risulta però che Tiscali agisca in un ambito in cui i competitori sono limitati dalle concessioni controllate dal proprietario in quanto politico, che se permettete fa una bella differenza. Tiscali non sta sul mercato a scapito di altri che non possono entrare, magari con maggior diritto e non c'è possibilità di fare una legge regionale per limitare gli avversari. Se le cose stanno così, semplicemente il conflitto di interessi non c'è ed è una illusione creata per far confusione da chi vuole sparigliare. Questo per quanto ne so, ma non ne so molto e aspetto eventuali ulteriori e più approfondite circostanze.
So giusto altri due fattarelli sul conflitto di interessi: il primo era quello venuto fuori quando una società di Soru aveva partecipato
ad un bando per un finanziamento regionale e l'aveva vinto. Avevano partecipato in tre, compresa la società di Soru (non Tiscali). Tutte e tre finanziate: erano società di ricerca scientifica pura (quella di Soru doveva studiare l' Ogliastra per saperne di più di malattie endemiche della Sardegna come l' anemia mediterranea, la sclerosi multipla, il diabete - l'articolo era uscito sul Corriere a firma di Gian Antonio Stella, uno che non è tenero con chi gioca su queste cose, è nell'archivio del Corriere), sapete la famosa ricerca, quella che in Italia non si fa, che ci sono le fughe dei cervelli, si proprio quella, quella per cui la regione ha bandito finanziamenti per oltre 100 milioni di euro.
L'altra è che per l'informatizzazione delle procedure (del cui beneficio ci renderemo conto quando avremo recuperato un pò del gap informatico che ci attanaglia) mi risulta che ci abbiano lavorato tantissime aziende informatiche, tra cui anche qualcuna di stanza ad Assemini. L'impressione dunque è che la ricaduta si sia diffusa nel territorio e non si sia concentrata su pochi. So che questi sono episodi isolati e non ho il polso della situazione generale, se qualcuno sa di più sarò lieto di apprendere.

Massimo Usai ha detto...

io dico: Roberto ha ragione. Sorry, ma specie sulla questione delle accuse a Soru e sul fatto che si vuole farlo apparire come il Diavolo o quello a cui non si puo' perdonare nulla, mentre sono perdonabili i notabili del partito...Mi dispiace ma oggi ho deciso: daro' il mio voto a Soru. Se non ci sara' lui non votero' nessuno. Max