lunedì 8 dicembre 2008

diario politico

Strana discussione quella che si sta sviluppando, se non conoscessi il convinto ateismo di alcuni di voi, direi che siamo di fronte a una visione mistica. Il dubbio non solo non è permesso, è esecrato e condannato, l'eresia marchierà per sempre i miscredenti, che quando va bene sono degli ignavi servi di Satana o Cabras che fa lo stesso. Poco importa se a guidare la processione ci sono Veltroni, De Benedetti o fraticello Ladu, quello che conta è il santo e la fede sulla sua infallibilità. Se continua così comunque vada perderemo le elezioni, giustamente dico io, ma il fedele ha già pronto l'anatema contro coloro che non si sono prostrati, unici responsabili di una sciagura che in nessun modo può essere anche minimamente associata all'illuminato. Poco avvezzo ad aspettarmi tutto dalla politica, mi basterebbe che ritirasse le dimissioni e approvasse il bilancio per impedirmi di decidere a priori di non votarlo. 
Buonanotte  

9 commenti:

Roberto Spina ha detto...

Volevo solo segnalare questo: http://www.ivanscalfarotto.it/2008/12/soru.html (leggete i commenti) e questo: http://civati.splinder.com/.

Roberto Spina ha detto...

Poi magari ci stiamo sbagliando, per carità, è sempre bene coltivare il dubbio...ma siamo in buona, crescente e disinteressata compagnia soprattutto buona...)

Anonimo ha detto...

Ho visto la sua intervista di ieri sera, che dire? sono rimasto impressionato. Ahime', abbiamo sul serio trovato la persona giusta?
Ha detto cose di sinistra che non sentivo da tempo. Modi e tempi impressionanti. Bravo sul serio. Sul serio questo finisce per scalzare i vertici del PD nazionale, solo in Sardegna lo criticano, ma le reazioni sono ottime in tutta Italia.
Secondo me se ne vedranno delle belle in brevissimo tempo.
Enrico

Massimo Usai ha detto...

Ho visto ieri notte in rete l'intervista di Soru (Roberto, sulla RAI non si capisce nulla oppure non funziona in Europa, non so...). Allora, stavo scrivendo cosa ne pensavo, ma mi pare che sia stata "non una semplice intervista" ed ho quindi cancellato il mio intervento sul blog prima di spedirlo, perche' limitare quello che ho visto e sentito a un semplice commento mi pare veramente riduttivo od avere il salame negli occhi e far finta che sia stata "una semplice intervista". Allora rinvio tutto a questa sera, ma con un apposito pezzo sul mio blog. Lungo e articolato, sperando che non sia troppo lungo ma semplicemente molto preciso e cerchero'di mettere su in modo leggibile i miei pensieri da ieri notte sull'argomento, considerando anche i migliaia (si, ne ho letto perlomeno molte centinaia) di post a risposta che ho letto tra Facebook (siamo a numeri impressionanti sul socialweb, che la contestazione alla gelmini e' uno scherzo al confronto..), e siti vari, importanti e meno importanti.
Ok, mi sento un po Scalfari (ma anticipo lui che attendo con alcune parole al riguardo per Domenica prossima su repubblica..), e nell'assoluta autocelebrazione personale (ehehehe..) vi lascio con il fiato sospeso (LOL) e vi aspetto stasera.... (tanto l'Arsenal gioca domani e siamo gia' qualificati..quindi mi posso anche distrarre durante la CL...;-P)

Buona giornata

Massimo

Anonimo ha detto...

Mi piacerebbe contribuire alla discussione in corso sul Governatore cercando il più possibile di valutare tutti gli aspetti per i quali, in altri tempi e occasioni, sono state fatte riflessioni del tutto differenti. Avere dei dubbi sul Governatore, per me, non significa automaticamente fornire di verginità il resto del PD, solo vorrei essere più cosciente.
Se ce la fate non perdetevi questo pezzo di Francesco Pigliaru, meglio di lui.......
"Mettere un vincolo al numero di mandati che un politico può accumulare nel tempo è un'idea che merita di essere discussa. È un metodo certamente intuitivo ma anche molto indiretto per favorire il ricambio di classe dirigente. Funziona? Non funziona? Non credo lo sappia nessuno: ci vorrebbero approfondimenti che non si faranno perché, come al solito, non rispettano i tempi della “politica”.

Qualunque sia la vostra opinione, sorge un problema. Chi ha certezze granitiche sui danni prodotti dall'accumulo nel tempo di cariche e mandati, non dovrebbe preoccuparsi anche di fronte alla possibilità che la stessa persona accumuli cariche nello stesso istante di tempo?

Massimo Dadea, uno di quelli che non mostrano preoccupazioni per questo secondo aspetto della questione, dà una spiegazione che altri sembrano condividere. Dice, in sostanza: dov'è il problema? «Tony Blair, in Inghilterra, da leader del partito laburista, è diventato primo ministro» (Nuova Sardegna del 28 agosto).

Giusto. Solo che ora il primo ministro si chiama Gordon Brown. Il dettaglio è importante perché ci ricorda che il passaggio da Blair a Brown (come quello precedente dalla Thatcher a Major) non ha richiesto lo scioglimento del Parlamento.

Mica piccola come differenza. Infatti, quello inglese è un sistema parlamentare, ben distante dal principio che regge il nostro “presidenzialismo regionale”, il simul stabunt simul cadent.

In altre parole, qualcuno potrebbe sostenere quanto segue. Il sistema inglese può permettersi un così alto accumulo di potere in una persona perché la legittimazione di quel potere è nelle mani del Parlamento, che la dà e la può revocare. Il primo ministro trae la sua legittimazione non da un'elezione diretta ma dall'essere (in quanto leader del partito che va al governo) capo parlamentare della maggioranza.

Quando nella maggioranza maturano dubbi sulla sua capacità di realizzare il “manifesto” votato dagli elettori, parte la sfida per la leadership. Se vince lo sfidante, si cambia il leader della maggioranza e di conseguenza il premier, e la legislatura continua per consentire la realizzazione del programma di governo.

Dunque, Blair (o Brown) c'entrano poco con le nostre questioni. Nel sistema delle regioni italiane (non invece nella forma di governo nazionale), il ruolo di grandissimo rilievo affidato al Presidente trae origine dall'elezione diretta e dalla conseguente regola del simul stabunt simul cadent. Con tutta evidenza, intorno a questo ruolo non si è ancora trovato il modo di creare un bilanciamento di poteri soddisfacente.

In questo particolare contesto, citare Blair (o Veltroni) ha poco senso. L'accumulo di cariche dovrebbe invece preoccupare tutti, compreso chi lo propone. Perché tanto potere decisionale nelle mani di una sola persona rappresenta un rischio, un costo che si chiede a noi tutti di pagare.

In certe situazioni, possibilmente eccezionali, rischi di questo tipo si possono correre. Purché non si cerchi di nascondere il problema dietro improbabili confronti, e soprattutto purché, oltre a dichiarare pubblicamente per quanto tempo si vuole sottoporre il sistema a quel rischio, si specifichino con chiarezza i benefici che ne dovrebbero derivare.

Sarebbe già un bel passo avanti. Ammessa l'esistenza del problema da parte di tutti, potremmo concentrare l'attenzione sull'ordine di grandezza del rischio (davvero solo temporaneo? E per il futuro si propone di vietare quel cumulo di cariche o no?) e sui benefici che si spera di ottenere nell'arco di tempo proposto. A quel punto potremmo più serenamente dividerci tra chi pensa che quel rischio valga la pena correrlo, e chi no."

Massimo Usai ha detto...

Ottima domanda, Anna...io dico che ne vale la pena correrla... ed e' quello che continuo a dire da tempo. Anche perche' l'altra proposta quale sarebbe? di certo "nessun rischio", ma la Sardegan (e l'Italia) devono prendersi rischi e diciamo che sono tra i pochi Paesi europei che possono permetterselo, nel senso che peggio di cosi....

ad ogni modo ho scritto la mia su Soru:
http://massimousai.blog.espresso.repubblica.it/londra/

Basilio Scalas ha detto...

Sia lode a Anna che ha evitato che Massimo facesse un'ennesima pipa contro Cabras bla bla bla.

Massimo Usai ha detto...

Cabras e' il simbolo del PD "sbagliato", fino a quando ci saranno persone come lui nel Partito, non ci sara' scampo per altre vittorie della Destra. Lo sai perche'? perche' lui e' Destra comunque. Di conseguenza la gente non vede differenza.
Lui non e' il solo, ma al momento ne e' il simbolo. Vogliono veramente vedere la Sinistra vincere? bene, che si ritirino...e con lui a centinaia solo in Sardegna, diventando migliaia in Italia, ad inziare da Veltroni e D'Alema.

max

Massimo Usai ha detto...

ovviamnete prima ho scritto male... intendevo che fino a quando i nomi saranno sempre i cabras, Daddea, Sanna, and Co., non ci sara' scampo che per altre e solo vittorie della destra.
ma ci pensate che dal 1970-75, la classe politica della sinistra e' sempre la stessa.
Tutta gente che ha fatto di tutto nel partito, incarichi vari, argomenti diversi, specie di "so tutto io", che hanno controllato tutto e tutti. In pochi, alla fin fine, gli altri si sono allontanati, annoiati e alla fine vissuto anche una vita migliore...dimenticavo.. quante sconfitte hanno avuto nella loro vita politica i dirigenti di oggi? decine, forse centinaia, ma sono sempre pronti a rappresentare il nuovo, la novita'... di questo passo e' inutile parlare quasi, il "paese normale" che chiedeva D'Alema, non e' mai esistito piu' per colpa nostra che degli altri, alla fin dei conti...
Dal PD a Rifondazione, si lascia solo se si muore, altrimenti sono sempre gli stessi.
pensateci.

max