Un calabrese, un bretone e un sardo, sembra una barzelletta invece eravamo Mimmo, Loic ed io diretti a Nuoro, Teatro Eliseo, "Da Solo Show", Vinicio Capossela. Risolti attorno al sessantesimo Km gli aggiornamenti politici che lasciavano immutate le posizioni personali, abbiamo da Sanluri in poi, come è nostra abitudine, parlato d'altro, d'arte in particolare, quella che ci compete da elettricisti e cantanti quali siamo. La politica ha ripreso il sopravvento al distributore di Ottana, durante il pit stop, in una telefonata molto giornalistica di Alice mi informa che all'incontro tra Vinicio e gli studenti all'Ersu a un certo punto è arrivato Soru, gesto molto apprezzato dalla platea e dall'artista che come sapete aveva già dichiarato la sua simpatia per il presidente durante il concerto al lirico. Superati i convenevoli molto friendly, Vinicio grande maestro dell'arte del giullare chiede al principe "Presidente, perché se Voi amate, come dite e come io credo tutte le arti, avete fatto una pessima legge sullo spettacolo, come mi ha detto il mio amico Loic Hamelin?" ..."Chi?" "Loic, Loic Hamelin". Il presidente a quel punto ha preso nota e dato una risposta d'ufficio, comunque applaudita da un pubblico ben disposto. Da Ottana a Nuoro valutiamo il nuovo quadro ma messo piede all'Eliseo, l'arte è tornata padrona della serata, tralascio le due orette di riscaldamento e prove a porte chiuse per i più invidiosi, per dire del buon concerto, caldo e profondo, buona musica e arte varia come sempre con Vinicio, il quale è tornato a ribadire la sua simpatia per Soru e ancora applausi. Anche a cena è partito il brindisi "meglio Soru" e quando Chinaski vedendo il mio scarso entusiasmo mi ha assicurato che il suo cuore di poeta ha carpito che "quell'uomo ama la sua terra" - "è un genio, vede quarant'anni avanti", non ho potuto fare a meno di replicare che "nella sua terra tanto amata ci vivono donne e uomini e spesso non li vede, tanto più se non sono suoi" - "a diciotto anni pensavamo che i capitalisti e il vaticano fossero quarant'anni avanti, se questa é la novità tanto vale farmi prete". Chinaski, mi ha presto lasciato per una compagnia più solidale. Fattesi le tre salutiamo e ci mettiamo in marcia, la politica ovviamente in primo piano ma quando Mimmo, mi ha ripetuto per la quarta volta che noi sardi non capivamo il valore della nostra identità, gli ho garantito che alla quinta sarebbe sceso dalla macchina, eravamo al bivio di Olzai, l'invito è stato accolto senza discussioni, il viaggio è proseguito senza ulteriori novità. Stamattina la storia ha avuto un'evoluzione emblematica a Buongiorno Cagliari che ha riservato il suo "tre quarti", una sorta di pubblico ludibrio, al giullare mettendo così in salvo il principe dai suoi eccessi.
Buonanotte
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