martedì 3 febbraio 2009

diario politico

La battaglia elettorale si fa sempre più aspra, il premier si fa intervistare da uno dei suoi innumerevoli dipendenti e usa un linguaggio abominevole, molto simile per altro, a quello che per mesi Giorgio Melis, dipendente di Soru, ha usato nei confronti dei nemici interni del presidente. Un contrappasso infinito che non mancherà di avvelenare ulteriormente il terreno dove, finita questa ridicola guerra, ognuno tornerà negli appositi ranghi, servi e padroni.
Buonanotte 

1 commento:

Massimo Usai ha detto...

purtroppo anche i sostenitori dei due candidati torneranno ai loro posti. Vorranno solo tranquillita' e nessun cambiamento reale o rivoluzione.
E' la Sardegna. E' l"italia. Nulla di nuovo.