Buonanotte
lunedì 22 giugno 2009
diario politico
Stamattina con un sms Jack mi ha informato che Baharam ha sorriso per l'ultima volta e ha finito di soffrire. Baron così lo chiamavamo, una trentina di anni fa approdò in Sardegna dalla Persia, lui anarchico fino al midollo preferiva il vecchio nome imperiale, Iran per lui rappresentava solo l'insopportabile teocrazia che si era impossessata del suo paese. Quando arrivò in Sardegna non esistevano concetti quali extracomunitario e clandestino e la paura dell'altro non era ancora stato oggetto di sfruttamento politico. Un giorno, lui che era sempre allegro e leggero, mi disse che doveva parlarmi di una cosa molto importante, saltati i preliminari la preoccupazione svanì perché ci chiedeva di ospitare i genitori che per la prima volta venivano a trovarlo. Con Anna onorati dall'impegno tirammo su una serata bellissima e parlando in almeno tre lingue discutemmo di politica, di libertà e di sogni. Finì a tarda notte con le chitarre i canti e le danze. Così come ricordo che siano finite tutte le serate con Baron.
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1 commento:
Ho saputo dal blog che Baharam è andato a coltivare i suoi sogni e mi è venuta in mente la serata che diverse volte ci siamo ripromessi di organizzare per incontrarci e abbiamo rimandato decine di volte per i tanti motivi banali, che quando ci affliggono sembrano molto importanti. Ora il pensiero è per lui e per chi gli è stato più vicino.
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