Buonanotte
martedì 23 giugno 2009
diario politico
Poi non ci torno più. Non sapevo che al cimitero di San Michele ci fosse un'area sconsacrata per i non cristiani, li con una certa sorpresa ho visto una fossa profonda due metri pronta ad accogliere Baharam. Mi è stato difficile decifrare se il ricordo del pugno di terra venisse dalla mia infanzia o dall'immaginario rubato ai film e alla letteratura. Fatto sta che la scacchiera di loculi a quattro piani che stava proprio dirimpetto, mi hanno fatto pensare che quella fossa era molto più dignitosa e nobile per riposare in pace. Dev'essere questo unito all'inusuale orazione funebre tenuta dal fratello minore, al dolce e lieve attitidu in arabo della sorella che hanno reso più insopportabile del solito l'aria da cantiere edile che caratterizza le tumulazioni, in questo caso poi vista la fossa da ricoprire non mancava la piccola pala meccanica e il camioncino con carriole e arnesi vari nel cassone a dar segno di efficienza para industriale a chi chiedeva solo l'ultimo, inutile e irripetibile, momento di raccoglimento.
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6 commenti:
Per essere dei finti laici dichiarati si vede che siete poco allenati ai funerali non tradizionali che vanno avanti da tanti anni. Forza Paris!
Cazzo c'entrano i finti laici.
Per l'ignorante del finto laico.
La fede è una funzione archetipa del sistema limbico.
La religione è un'invenzione della superstizione.
MARCO
Avrei voluto essere breve...mi sa che non ci sono riuscito.
Il post e il commento dell'anonimo mi stimolano ad una riflessione che in realtà mi accompagna da tempo e che vorrei sottoporre anche agli altri affezionati lettori. Riflettevo sulla natura della rete, sul suo ruolo nella nostra società, sulle sue potenzialità, etc. etc. Pensavo cioè ai grandi meriti che la rete può avere, al fatto che possa ampliare a dismisura le possibilità di confronto che altrimenti sarebbero limitate dalla nostra fisicità o dalla inadeguatezza degli altri mezzi. Per esempio il telefono consente la comunicazione solo tra due persone per volta e poi è una comunicazione chiusa, che nasce cioè da una precisa volontà e spesso con un preciso obiettivo, mentre sulla rete ti può capitare di trovare delle cose che non sapevi esistessero o magari ti può anche capitare di fare solo da spettatore, perché quella volta non ne hai voglia. Insomma, non c'è bisogno che ve lo dica io, la rete è un'altra cosa rispetto al resto. E questo potrebbe far pensare che la rete in se, e tutto quello che c'è dentro, sia cosa buona, ma per fortuna c'è stato tutto un susseguirsi di insulsi e inopportuni commenti agli ultimi post da parte di anonimi, a ricordarmi come stanno le cose. E cioè che la rete è solo un mezzo e come tale è neutro, ciò che definisce il segno alla fine è sempre l'apporto che le persone possono o decidono di dare. Questo blog, per quanto mi riguarda, è una delle cose migliori che sia successa ad Assemini da diverso tempo a questa parte. Come posso definire diversamente questo spazio nel quale si può discutere di noi e degli altri con libertà? Spesso ho espresso posizioni diverse e a volte diametralmente opposte a chi gestisce il blog e ad altri che vi partecipano, a volte i toni si sono anche alzati, ma mai nessuno di quelli che considero interlocutori e meno che mai chi lo gestisce, ha trasceso il rispetto o ha usato toni incivili. Anzi, devo dire di aver percepito da parte degli altri (e di Basilio in particolare) il piacere di una discussione costruttiva che alla fine lascia tutti più ricchi. Ma forse è proprio questo che può dar fastidio o creare qualche invidia. E allora ecco questi idioti commenti anonimi. Siccome ho l'impressione che questi stiano ottenendo il risultato che cercano, cioè quello di impoverire questo spazio fino a farlo seccare, allontanando chi vi si era avvicinato con spirito costruttivo, e siccome penso che questo sia un peccato, voglio dire qualcosa in merito. (Continua nel commento seguente)
Devo dire che, a leggerle bene, queste idiozie mi ricordavano qualcosa e ho capito cosa. Mi ricordavano il modo di far politica che ho visto per tanto tempo, mi ha ricordato la modalità operativa di quella che io chiamo “politica da marciapiede”, intesa come la politica che fanno quelli che stazionano con aria (vanamente) pensosa nel noto tratto di marciapiede di via Sardegna nei momenti giusti con il duplice scopo di raccogliere e diffondere chiacchericci e confidenze difficili da distinguere dai pettegolezzi e nel contempo mostrarsi ai cittadini che passano di là, con l'intento di apparire indaffarati in gravi questioni e sottili strategie. Si, perché, esattamente come quei chiacchericci, non entrano mai nel merito delle questioni, le superano (anche se dal punto di vista spaziale, sarebbe meglio dire che vi passano sotto, nel senso che rimangono terra terra) e puntano direttamente a screditare l'interlocutore, spesso per vicende irrilevanti o estranee rispetto al tema trattato. Ma se questi commenti sono l'equivalente di quel chiacchericcio, mi chiedo e lo chiedo a voi, non sarebbe il caso di trattarli esattamente allo stesso modo? Personalmente dopo aver identificato e qualificato i personaggi, li ignoro totalmente, diventano invisibili, come in effetti sono, sono impalpabili. Spero che Basilio e gli altri (si, proprio voi) valutino quanto ho scritto e il blog possa tornare vispo come qualche tempo fa o anche di più.
P.S. Per Basilio: l'anonimo mi ha preso tempo ma non mi ha distratto abbastanza da non aver apprezzato gli ultimi due post dedicati a questo tuo amico, di cui parli con una tenerezza che trasmette calore. Peraltro con le tue parole dai un esempio del mondo come vorremmo viverlo, con la ricchezza che ci può derivare dalla fratellanza con persone che arrivano da lontano. E quando sento di qualcuno che viene da lontano, come sempre mi viene voglia di chiedergli di raccontarmi di lui, della sua storia e della sua terra. Mi hai messo curiosità, non è che un giorno, quando ne avrai voglia e nel rispetto della riservatezza delle persone, ci racconti di Baharam?
Caro Roberto, sperando che al nostro fanatico anonimo dotato di Mac, che compulsivamente si collega almeno dieci volte al giorno, sfugga questa comunicazione e ci condoni un pò della sua bile, ti prometto che coinvolgendo Eleonora la sua compagna e madre dei suoi figli prima o poi tornerò su Baron. Per adesso ti posso dire che Jack e Mario si sono trattenuti con i parenti dopo il funerale e è hanno fatto una grande festa, con molta musica sorrisi e lacrime.
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