sabato 20 febbraio 2010

diario londinese

L'Isola è una specie di casa-chiesa, mi sento in un posto familiare ma ne rispetto i confini sacri, come la cucina, ci entro solo su esplicito invito. Il profumo di pane misto all'amaro del cioccolato delle torte al centro della sala, l'ordine delle cose e la loro bellezza, Susanna. E' da un pò che non ci vediamo e non mi sento del tutto pronto all'incontro. Oggi è giorno di riposo e siamo qui solo per prelevare il bustone degli stracci da cucina per farne una lavatrice, nel frattempo fetta di torta e caffè lungo ci incoraggiano a compiere la nostra missione. Chiusa la baracca, io col trolley, lui col bustone ci facciamo Lacey road, la parte che mi piace di più. Case basse qualche palazzo austero e "Missing Tooth". Un concetto tra urbanistica e architettura che, caso piuttosto raro mi seguiva. La sigaretta naturalmente l'ho rollata dentro e fumata in strada, fino alla macchina, una Corsa che fatalmente tento, senza successo, di inforcare contro natura. La camminata veloce mi lasciava da fumare mezza cicca. Finii in un blues, nel posto guida senza volante o pedali, in testa Tom Waits come uno screen server trasparente, sfiora e fa passare la realtà.
Buonanotte