Qualche mese fa, cosa per me inusuale, ho giocato una scommessa. Marco si diceva convinto della crisi di governo entro giugno ed era disposto a metterci cinque euri. Io, ingolosito dal piacere di vincere facile accetto, disposto a pagare tre volte la posta. Guadagnerò cinque denari di rassegnazione probabilmente, anche se confesso sarei più felice di pagare. Lo meriterebbe la capacità di analisi di Marco. Era gennaio quando mi sciorinò una serie di elementi che messi insieme dimostravano la inelutabile fine dell'era Berlusconi. Ad azzardarla oggi un'ipotesi del genere potrebbe sembrare plausibile, allora praticamente non esistevano Fini, la Protezione Civile, Anemone, la Lega, Scajola, la Grecia, la Crisi!. Il paese sonnecchiava pigro tra ottimisti e pessimisti, escort o transessuali e si preparava a confermare la sua immarcescibile fiducia nel premier, puttane e Ciancimino compresi, oltre al resto. Il mio amico parla di politica e lo fa prendendo in considerazione le fonti di informazione di cui disponiamo: giornali, tv, internet e radio, la passione per i libri di storia. Filtra il tutto con l'analisi sul campo che gli consente il suo lavoro da ambulante sette giorni alla settimana. Il mio amico la politica la fa anche, si occupa della categoria, da una mano ai compagni in consiglio, è promotore e organizzatore di iniziative originali e utili. Venerdì sarà sicuramente all'Alfieri ad ascoltare e salutare D'Alema.
Buonanotte
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