martedì 6 luglio 2010

diario politico

Questa volta ci abbiamo azzeccato la questione teatro ha ulteriormente incrinato la stabilità della giunta. Forse un piccolo contributo l'abbiamo dato anche noi e non si tratta di godere delle disgrazie altrui, ma di condividerne le conseguenze e tentare di ridurne gli effetti. Imbarazzerò qualcuno, altri no, ma penso che tra la quarantina di frequentatori del blog ci sia un pezzo utile, necessario direi, di classe dirigente che condivide importanti questioni di metodo ed è sotto i cinquanta, bipartisan naturalmente. Hanno la cultura e la forza politica per emendarsi da questo logoro e dannatamente falso, infinito dopoguerra. Se non si muove da li la politica, niente si muoverà, a meno che non si consideri casuale lo stato delle cose. Spero sul serio che si capisca che necessario prendere in considerazione la possibilità di agganciare la nostra tornata elettorale con quella di Cagliari. Quando mai i politici locali hanno avuto una posizione così paritetica con la città?. A stento hanno il diritto di corte, spesso digrignano contro il potere, giusto per mostrare i denti alla fila di pretendenti che ne minacciano le briciole, altro che teatro con T maiuscola.
Buonanotte

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