sabato 27 novembre 2010

diario politico

L'autocensura a cui mi sono condannato mi è stata utile per dedicare molta energia e passione al lavoro, dal due agosto che ho buttato giù l'ultimo post l'intensità della vita quotidiana ha avuto una cadenza entusiasmante. Lo dico con umiltà e l'accompagno con la dovuta scaramanzia apotropaica in uso nel mestiere dei teatranti. Nelle prime tre settimane di ferie con Anna, Diego e Andrea, con la sola pausa di due giorni a Ruinas a seguire il Meeting, abbiamo sistemato il cortile che è diventato un patio sardo-ispanico che non avevo finito di stuccare l'ultima pietra ed ero in partenza per Santa Teresa a onorare l'impegno con la famiglia d'arte Jana. Musica sulle Bocche è una baraonda folle di suoni, visioni e parole, tutto va graffiato al granito, alle salite, al vento alla sabbia e al sonno. Per una settimana Dioniso l'ha fatta da padrone in quella terra che da di spalle alla Sardegna. Una settimana senza tregua, neanche un attimo di noia e si trova pure il tempo dell'ascolto. Bella storia ma quando sono rientrato ho dormito sedici ore filate, non mi succedeva dagli anni ottanta. Al risveglio mi coglie una bella sensazione come di appagato, per cui decido che le ventiquattr'ore che mi separano dal rientro dalle quattro settimane feriali, possano prevedere la potatura e lo smaltimento del glicine e della whashingtonia. Il mattino seguente mentre prendo il caffè con la squadra, mi sento pronto per affrontare una stagione di produzioni, ospitalità e riprese che a occhio era la più interessante e frenetica della mia non breve carriera. Così è stato. Tra tutto emerge un importante e vivace rapporto con i milanesi e Milano che non avevo preventivato e di cui racconterò in seguito. Intanto martedì arriva Paolo Rossi giusto per mantenere viva l'attenzione su quella città. Spero che abbia buone notizie sull'Inter.
Buonanotte        

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