giovedì 27 gennaio 2011

diario politico

Detto che l'epilogo non lo conosciamo, ci limitiamo ad auspicarlo. Suicidio!, resta l'unica cosa nobile che gli è ancora concessa. Capisco, non dev'essere facile eppure, sono sicuro che l'idea del martirio o giù di li sta covando tra i vasi sanguinei sibilanti oppressi dal lifting e soffocati di pvc. Non mancano come previsto i clamori di guerra, compresi quelli mafiosi per bocca di un vecchio senatore ex dc in abito blu, siciliano in sovrimpressione su palazzo Madama. Come in un film di serie B dichiara al capo mandamento la totale disponibilità della sua gente a battersi per la democrazia e la libertà, con tutti i mezzi! Dica lui. Visti da qui la guardia padana, cosa nostra, il clero, più che parlare a lui minacciano me. Ma queste sono cose umane, conosciute e controllate, a lui non rimane che un gesto sovrumano, per evitare la vecchiaia, lo sguardo dello specchio e dei figli. Con i diritti commerciali e religiosi derivati dall'auto trapasso, la sua diverrà una delle dinastie più ricche e potenti del pianeta. Potrebbe anche fare come noi comunisti che prima di tirare le cuoia chiamiamo il prete così muore un democristiano, finirebbe all'inferno fregandoci per l'ennesima volta.
Buonanotte  

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