mercoledì 9 febbraio 2011

diario politico

Due notti fa l'ultima crisi. Non aveva mai messo in conto di incontrare la paura da così vicino. Ha sempre pianto alla notizia di una morte anche quando riguardava persone che conosceva appena, il sapore agrodolce delle lacrime mischiate al fondo tinta stimolando un'ingordigia infantile, generava automaticamente altro pianto. Mentre tutti si affannavano a consolarlo, lui si godeva il gusto della sua pena, felice di fregare ancora una volta dio e gli uomini. Ha anche provato - malgrado i consigli dei medici - a truccarsi pesantemente prima di andare a dormire, dopo l'ultimo tiro, con l'unico risultato che gli specchi gli rendevano con precisione il terrore generato dalla sua incontrollabile disperazione. E' stato quando in una illuminazione fulminate ha capito che il sapore del suo incosciente pianto notturno, era uguale all'odore rancido che malgrado i mille unguenti il cadavere della madre gli ha trasmesso nel bacio d'addio. Da due giorni non riesce a fare a meno dello sciamano. Per giustificare l'ingombrante presenza del suo personale "Don Juan", non ha trovato di meglio che proporlo come ministro della giustizia.
Buonanotte  

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