"Perché voglio cambiare il modo di pensare della gente. E non posso cambiare il modo di pensare della gente se la penso come tutti gli altri, o sbaglio?" - Nick Hornby -
4 commenti:
Anonimo
ha detto...
Pensate da uomini saggi,ma parlate come la gente comune.Aristotele...devo dire che e'abbastanza contemporaneo,cantante.
FRANCESCO parlando di ZOMBI mi ha fatto venire in mente un film che ho visto qualche anno fà forse nel 2006 LA TERRA DEI MORTI VIVENTI di George A. Romero alla proposta di andare a vederlo stavo quasi per rifiutare, ma devo dire che poi alla fine, nonostante non sia il mio film preferito l'ho trovato interessante volevo spiegarvi il perchè, ma la RECENSIONE DI GIACOMO CALZONI è veramente degna di essere letta la riporto qui di seguito "In un mondo ormai invaso da orde di zombi, i pochi umani superstiti hanno costruito delle città-roccaforte isolandosi dalla desolazione che li circonda: mentre i più agiati vivono in un “limbo” dorato come se niente fosse, la parte povera della popolazione è riversata nelle strade, tra fame e malattie; ma i morti si stanno organizzando, e l'ordine costituito è destinato al tracollo. Grandissimo Romero: a venti anni di distanza dall'ultimo capitolo della sua trilogia il “papà” di tutti gli zombi cinematografici è tornato per dire la sua, per porre la pietra tombale su di un genere che è vissuto di rendita grazie a lui. Ovvio, quindi, che tutto ciò che verrà dopo sarà solo aria fritta e basta. Il timore più grande era dato dalla seguente domanda: ha senso ancora oggi utilizzare la figura del morto vivente in chiave politica? A giudicare dal risultato, la risposta è assolutamente sì. La Terra dei morti viventi sta qui a testimoniarci che non è cambiato nulla, che non saranno sufficienti tutte le Apocalissi di questo mondo ( "Il Giorno degli zombi" ) per impedirci di ripetere gli stessi errori, e che se moriremo dentro una prigione - mentale o materiale che sia - sarà perché ce la saremo costruita da soli. In questo senso il film rappresenta un nuovo inizio, ed è questo il motivo per cui qualsiasi paragone con i tre titoli precedenti lascia il tempo che trova: LTDMV è talmente legato al nostro presente che lascia sgomenti; è un grido di rabbia e dolore e delusione nei confronti del mondo e degli uomini, nerissimo e senza luce (si ritorna, appunto, a "La Notte dei morti viventi" ) spietato ma non privo di speranza. L'immediatezza delle sue idee potrà sconcertare qualcuno, ma non si tratta mai di didascalismo facile o che altro: semmai, lo si può definire cinema didattico, nel senso più positivo del termine. Certo, non è un film perfetto: ci sono personaggi e situazioni che avremmo voluto vedere sviluppati ulteriormente, ma produce una major, e tant'è. Comunque la stringatezza diviene un valore aggiunto, un manifesto di secchezza da pura serie B: come il Dead Reckoning nell' inquadratura finale (che, per inciso, è tutto tranne un happy end), il film passa veloce e se ne va, sta a noi averne carpito il messaggio. Come Carpenter e, forse, pochissimi altri, Romero è ancora fermo nel credere nella potenza dialettica del genere: in tempi in cui l'horror si associa solo a remake e videogiochi, il suo film è l'unico che riesce a dire veramente ciò che siamo (diventati?). Rivoluzionario." Curiosamente il termine Rivoluzionario chiude la recensione sarà un messaggio per Rivoluzionario ?
Sono in pausa, uno sguardo di aggiornamento sul blog e cattura la mia attenzione la citazione incolta di oggi a cui è dovuta la riflessione pre-pranziale che segue. Per cambiare il pensiero della gente non basta, ovviamente, pensarla diversamente. È necessario cambiare le situazioni quotidiane che determinano le reazioni emotive le quali, a loro volta, influenzano i pensieri. I pensieri sono i prodotti della mente umana con cui l’uomo acquista la conoscenza dei fatti, o crede di acquisirla. Pertanto, sono i fatti, che cambiano il pensiero della gente o è la percezione degli stessi, la reazione emozionale agli accadimenti a prevalere? …(!?!)… vado a mangiare.....
Quando ho letto la citazione incolta di oggi, non so perché, mi è venuta la seguente riflessione: siediti sulla sponda del fiume e aspetta, vedrai passare il cadavere del tuo nemico. Al ché io mi chiedo "e se il nemico sta facendo lo stesso più a valle?" Insomma anche se muore prima ti frega lo stesso, perché tu passerai il resto della vita ad aspettare invano la tua vittoria. Ma qualcuno del PD non è che ha basato la sua campagna politica esclusivamente contro qualcun altro?
4 commenti:
Pensate da uomini saggi,ma parlate come la gente comune.Aristotele...devo dire che e'abbastanza contemporaneo,cantante.
FRANCESCO parlando di ZOMBI mi ha fatto venire in mente un film che ho visto qualche anno fà forse nel 2006 LA TERRA DEI MORTI VIVENTI
di George A. Romero alla proposta di andare a vederlo stavo quasi per rifiutare, ma devo dire che poi alla fine, nonostante non sia il mio film preferito l'ho trovato interessante volevo spiegarvi il perchè, ma la RECENSIONE DI GIACOMO CALZONI è veramente degna di essere letta la riporto qui di seguito
"In un mondo ormai invaso da orde di zombi, i pochi umani superstiti hanno costruito delle città-roccaforte isolandosi dalla desolazione che li circonda: mentre i più agiati vivono in un “limbo” dorato come se niente fosse, la parte povera della popolazione è riversata nelle strade, tra fame e malattie; ma i morti si stanno organizzando, e l'ordine costituito è destinato al tracollo. Grandissimo Romero: a venti anni di distanza dall'ultimo capitolo della sua trilogia il “papà” di tutti gli zombi cinematografici è tornato per dire la sua, per porre la pietra tombale su di un genere che è vissuto di rendita grazie a lui. Ovvio, quindi, che tutto ciò che verrà dopo sarà solo aria fritta e basta. Il timore più grande era dato dalla seguente domanda: ha senso ancora oggi utilizzare la figura del morto vivente in chiave politica? A giudicare dal risultato, la risposta è assolutamente sì. La Terra dei morti viventi sta qui a testimoniarci che non è cambiato nulla, che non saranno sufficienti tutte le Apocalissi di questo mondo ( "Il Giorno degli zombi" ) per impedirci di ripetere gli stessi errori, e che se moriremo dentro una prigione - mentale o materiale che sia - sarà perché ce la saremo costruita da soli. In questo senso il film rappresenta un nuovo inizio, ed è questo il motivo per cui qualsiasi paragone con i tre titoli precedenti lascia il tempo che trova: LTDMV è talmente legato al nostro presente che lascia sgomenti; è un grido di rabbia e dolore e delusione nei confronti del mondo e degli uomini, nerissimo e senza luce (si ritorna, appunto, a "La Notte dei morti viventi" ) spietato ma non privo di speranza. L'immediatezza delle sue idee potrà sconcertare qualcuno, ma non si tratta mai di didascalismo facile o che altro: semmai, lo si può definire cinema didattico, nel senso più positivo del termine. Certo, non è un film perfetto: ci sono personaggi e situazioni che avremmo voluto vedere sviluppati ulteriormente, ma produce una major, e tant'è. Comunque la stringatezza diviene un valore aggiunto, un manifesto di secchezza da pura serie B: come il Dead Reckoning nell' inquadratura finale (che, per inciso, è tutto tranne un happy end), il film passa veloce e se ne va, sta a noi averne carpito il messaggio. Come Carpenter e, forse, pochissimi altri, Romero è ancora fermo nel credere nella potenza dialettica del genere: in tempi in cui l'horror si associa solo a remake e videogiochi, il suo film è l'unico che riesce a dire veramente ciò che siamo (diventati?). Rivoluzionario." Curiosamente il termine Rivoluzionario chiude la recensione sarà un messaggio per Rivoluzionario ?
VOTO: 8
RECENSIONE DI
GIACOMO CALZONI
Sono in pausa, uno sguardo di aggiornamento sul blog e cattura la mia attenzione la citazione incolta di oggi a cui è dovuta la riflessione pre-pranziale che segue.
Per cambiare il pensiero della gente non basta, ovviamente, pensarla diversamente. È necessario cambiare le situazioni quotidiane che determinano le reazioni emotive le quali, a loro volta, influenzano i pensieri. I pensieri sono i prodotti della mente umana con cui l’uomo acquista la conoscenza dei fatti, o crede di acquisirla.
Pertanto, sono i fatti, che cambiano il pensiero della gente o è la percezione degli stessi, la reazione emozionale agli accadimenti a prevalere?
…(!?!)… vado a mangiare.....
Quando ho letto la citazione incolta di oggi, non so perché, mi è venuta la seguente riflessione: siediti sulla sponda del fiume e aspetta, vedrai passare il cadavere del tuo nemico. Al ché io mi chiedo "e se il nemico sta facendo lo stesso più a valle?"
Insomma anche se muore prima ti frega lo stesso, perché tu passerai il resto della vita ad aspettare invano la tua vittoria.
Ma qualcuno del PD non è che ha basato la sua campagna politica esclusivamente contro qualcun altro?
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