Come da un pò di tempo a questa parte, "una settimana decisiva aspetta il popolo riformista sardo". Ci credo poco e trovo al momento poco praticabile qualsiasi azione positiva nel partito. Essendo piuttosto impegnato con il lavoro, eviterò di stare troppo dietro le evoluzioni strategiche del PD, per soffermarmi su un quesito squisitamente politico. Un partito che ha fatto delle primarie la spina dorsale del proprio modello organizzativo, può - secondo il dispositivo del comitato nazionale di garanzia - eleggere il proprio segretario regionale con un numero di voti indipendente dalla maggioranza necessaria. Tradotto il primo segretario PD lo scelgono in cento e passa mila democratici, il secondo una sessantina ma potevano essere anche di meno. Neanche Valerio al massimo della sua risoluta ironia riuscirebbe a disegnare scenari così ridicoli.
Buonanotte
3 commenti:
Quesito interessante. Vediamo.
Forse perchè può risultare complicato e patetico il richiamare a pochi mesi di distanza sullo stesso quesito centinaia di migliaia di persone e si rischia di logorare il rapporto con la propria area di riferimento se si abusa di strumenti che pure sono innovativi. E questo a causa di chi ha usato lo strumento delle primarie senza molto senso di responsabilità, presentando più che una aggregazione politica, un'accozzaglia di interessi particolari totalmente incapace di elaborare una proposta organica, come del resto si vedeva e si sapeva già allora. Può essere una spiegazione?
in effetti, quando ho letto lo statuto del PD (quello nazionale, perché non mi risulta ancora ne esista uno regionale), ero convinto che si trattasse di uno scherzo del tipo "siamo moderatamente di sinistra ma un po’ anche di destra". A scorrerlo avevo l'impressione di leggere la costituzione del "paese delle libertà dove ogni uno fà quel che gli và". Forse mi sono sbagliato, ma sembra che tutto è indefinito, interpretabile, opinabile, malleabile o per essere cattivo, manovrabile. Quindi, è chiaro che in questa condizione chi sì "accaparra" la cabina di manovra e la sa difendere, guida nella direzione che vuole. Comunque se dittatura c'è, è dentro al PD e se c'è un dittatore ha un esercito che lo sorregge, che non è sicuramente esterno al suo partito. Ma soprattutto, non c’è una costituzione che impedisce una dittatura.
se le primarie sono lo strumento che si deve usare ogni volta che si sceglie non serve trovare motivazioni che ne disciplinino la discrezionalità,la discrezionalità lascia sempre la porta aperta per i furbi,e i furbi non hanno bandiera, sono dapertutto.per quanto riguarda i democratici sardi i furbi per adesso hanno dimostratto di essere in minoranza.Gli altri partiti hanno ancora difficoltà ad usare le primarie,perhè comunque quando si aumenta la democrazia aumenta anche la difficoltà nel gestirla,e fino ad adesso i democratici in questo campo hanno dimostrato più coraggio,ed essendo gli unici anche più capacità.Più che criticare i democratici più saggio e coraggioso sarebbe difendere le primarie.
p.s. per tutta la sinistra
9 OTTOBRE 1967 ASSASSINIO DI ERNESTO GUEVARA ''EL CHE''
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