sabato 2 agosto 2008

La foto della settimana

Ecco cosa l'integrazione razziale crea. Mamma Inglese, Padre Indiano. Naz, questo il suo nome, e' il tipico esempio dell'integrazione razziale inglese, in particolare londinese.
Bisogna essere onesti in questi casi.
"Bossi ha ragione." Perche' davanti a questi orrendi pasticci contro natura, noi preferiamo la sempre bella, incontaminata e colta "razza padana".
Giusto?


© Massimo Usai

15 commenti:

Anonimo ha detto...

Ironico si, ma maschilista.

Anonimo ha detto...

Di fronte a tale armonia chapeau!!!

Meglio di gran lunga della Barracciu......, oh Valerio perche' non proponi NAZ al prossimo congresso di Rifondazione? Prevedo una valanga di nuovi iscritti,

p.s. Ottimo spot di Londra!!

Anonimo ha detto...

Rifondazione è da tempo un partito che si schiera a favore del miscuglio di popoli diversi, in quest'ottica NAZ potrebbe diventare segretario cittadino all'unanimità (senza niente togliere a Giancarlo, però....) perché rispecchia esattamente le aspirazioni di Rifondazione. Sulla questione maschilismo, allora il fatto che nella maggior parte delle cose i rappresentanti sono uomini, è a causa del femminismo imperante?

Anonimo ha detto...

x valerio....
Giancarlo....l'eroe di via lazio, una serpentina dove il comunismo reale dimostra tutta la sua efficienza. Ciò che mio è mio ciò che è vostro è delle gescal, se poi ci scappa anche il muro di cinta a gratis, tanto di guadagnato! Lo so, Stalin li avrebbe messi in freezer già da tempo....
per carità.....

Anonimo ha detto...

x Anonimo. Intanto tu sei stato fatto fuori, non ti ricordo da chi.
O pensavi che non sarebbe venuto anche il tuo turno ?

Anonimo ha detto...

X anonimo, non conosco gli argomenti che riporti, ma a giudicare da quanto sei informato, suppongo che potresti farci sapere molto di più, forse perché anche tu hai avuto, o hai ancora, le "mani in pasta". Riportaci la verità delle cose, anche se non sei credibile in quanto anonimo.

Anonimo ha detto...

Anonimo scrive come se .......forse...... anzi sicuramenTe lui e'........
E' chiaro che se...ma...

p.s io sono Tony anch'io mio malgrado eroe o forse tra poco reduce di Via Lazio.

Anonimo ha detto...

Mi spiace ma più leggo questo post più mi convinco che è fuori luogo e forse anche offensivo.
"Ecco cosa l'integrazione razziale crea"... uno splendido esemplare di femmina di razza umana? Complimenti! Vale a dire che l'argomento a sostegno dell'integrazione razziale è la possibilità di migliorare lo standard estetico, in particolare quello femminile, mi pare...
Mi spiace ma non mi sembra una grande uscita, né riesce a sollevare le sorti del commento la seconda parte del post laddove ironicamente contrappone "questi orrendi pasticci contro natura" alla "razza padana".
Il sarcasmo del messaggio non riesce a nascondere le recondite mire dell'autore e dei suoi fedelissimi..........................

In forza del 50% della proprietà del blog che mi spetta, Francesco notaio, Max e Tony bocciati, Valerio passa con un debito formativo.

Anonimo ha detto...

Dai, non ve la sarete presa sul serio?

Massimo Usai ha detto...

Chiariamo una cosa. Io sono stato "stimolato" dai malandrini di questo blog a postare la foto della ragazza. Detto questo, aggiungo che foto di uomini "sfortunatamente" non ne ho. Guardavo nelle quasi 20mial foto che ho in archivio e mi rendevo conto della totale assenza di primi piani di uomini.
x Anna devo dire che noi uomini siamo selvaggi. Ci basiamo molto sul lato estetico. Riconosco le nostre colpe. Nello stesso istante mi auguro che non ci sia mai nessuna medicina che curi questa malattia. :-D
ciao
Massimo

Anonimo ha detto...

ho visto adesso il commento di Anna..quoto in pieno il pensiero di Massimo! non me la prendo per me scrivere sul blog e' anche un modo per ritrovare la leggerezza. Spero si sia capito, in caso contrario ....continuo lo stesso! scusate a priori

Anonimo ha detto...

Vivendo in padania devo darvi una grandissima delusione: ebbene sì, la razza padana non esiste o per lo meno è minoranza, le comunità più forti sono quelle discendenti dalla Terronia e da tutto il resto del terzo mondo e del nuovo mondo...l'integrazione in padania è un'utopia visto che la ministra forzista dell'istruzione ha proposto che la dobbiamo finire con menù multietnici ( il massimo che ho visto delle mense scolastiche erano i malloreddus)...bisogna tornare alla polenta e alla cassoula...e che diamine! La mosche di viale Jenner disturbava: via anche quella. Ma tornando a bomba, e per questo mi attirerò molti fischi, ma siamo sicuri che siamo solo noi a non volere l'integrazione? Io da parte loro spesso non vedo tutta questa frenesia...
Valentina

Massimo Usai ha detto...

x Valentina. Prendo spunto dalla tua ultima frase per dire che la mescolanza di razze e' una cosa salutare. Contribuisce a contrastare la paura del diverso, che e' sempre alla base di guerre e sopraffazioni. Anche se e' un processo lungo e travagliato, dove spesso il razzismo prevarica in molti casi sulla ragione. Tu dici che non ti pare che "dall'altra parte" si voglia questa integrazione, ed e' sicuramente vero. Specie se le condizioni sono quelle che gli poniamo. In pratica vogliamo schiavi e noi come Occidente non abbiamo nessun sentore di un cambiamento morale che gli apra queste porte all'integrazione. Che non deve essere obbligatoria, ma libera se si vuole fare.
E' ovvio che non tutti la faranno, e sarebbe anche innaturale se avvenisse, ma diciamo che bisogna mettersi nei panni di uno straniero in Italia, dove e' semrpe addittato come diverso, dove puo' svolgere il 20% di quello che possono fare gli altri. Dove la sua religione e' sopportata a malapena, etc etc.. Non e' che non vogliano neppure loro l'integrazione, e' che se anche uno di loro la vuole nessuno la permette.
Se un ragazzo (indiano?) vuole stare con uan ragazza italiana, quanti ostacoli incontrerebbe? Diretti ed indiretti.. quanti parenti e amici della ragazza commenterebbero? Quanti sono disposti a questa scomoda situazione? E' semplicemente razzismo, lo sappiamo bene. Solo che abbiamo paura a dircelo.
Ecco, io credo che e' vero quello che dici, cioe' che non e' sicuro che vogliano l'integrazione, ma e' vero se il discorso e' circoscritto a un piccolo Paese Europeo (ho dubbi su questo, ma lo scrivo) che risponde al nome Italia.
Nel resto del mondo, fortunatamente, America compresa, non e' che tutti si integrino mescolando le razze attraverso matrimoni e simile, ma integrano nel lavoro, nella vita di tutti i giorni, e nessuno si pone problemi che leggo si pongono tutti i santi giorni la stragrande maggioranza degli italiani.
Quindi chiudo ribadendo che la tua osservazione finale e' giusta, ma dovrebbe essere posta guardando ed analizzando i motivi, che (secondo me) sono sempre e solo soltanto colpa nostra.
Ciao

max

Anonimo ha detto...

X max, per prima cosa devo dirti che Noah and the whale è diventata un tormentone a casa mia, non si sente altro...
Per quanto riguarda il discorso spinosissimo in cui ci siamo imbattuti, mi sembra di poter condividere pienamente quello che dici, soprattutto nella parte relativa alle nostre colpe e alla piccolezza del nostro paese, dove non c'è una cultura dell'integrazione, anzi non c'è proprio cultura di nessun genere! Purtoppo il fenomeno non è quello del melting pot di altre relatà, ma si limita ad una coabitazione negli stesssi luoghi, spesso forzata. Il caso della moschea di Milano è clamoroso, per vent'anni miglia di fedeli hanno pregato fuori da un garage, dispiegando i loro tappeti verdi tra il marciapiede e la striscia continua disegnata sull'asfalto. Il ministro dell'interno ha detto basta, via la moschea! Prima ipotesi, l'ippodromo del Vigorelli, quartiere Fiera, zona bene di Milano. Ma siamo pazzi? Rivolta degli abitanti della zona, preoccupati che il valore delle loro case potesse subire delle flessioni. Ok, tutti al PalaSharp, luogo dove fino all'anno scorso si consumavano le Feste dell'Unità. Quest'anno non saprei come chiamarla, vista la situazione del partito in Sardegna non è il nome più adeguato...Nel quartiere la convivenza con la moschea non ha mai destato nessun problema, è un quartiere di tradizione operaia, Luchino Visconti ambientò Rocco e i suoi fratelli, ed è un quartiere "rosso", l'unico in tutta Milano dove la sinistra riesce ancora a vincere. Ma dopo tutto questo tempo il rapporto si è logorato anche perchè, ripeto, non si vede da parte loro una minima disponibilità al dialogo. Quando vado al parco, mi capita spesso di essere l'unica italiana, di cercare di attaccare bottone con le altre mamme, che si chiudono in cerchio e parlano solo tra di loro, in arabo possibilmente. I figli giocano solo tra di loro. La presenza maschile è molto forte, e da donna ti dico che non è divertente percepire i commenti, subire gli occhi addosso, spesso non solo quelli...
Purtroppo l'Italia paga anche una distribuzione dell'immigrazione concentrata in poche realtà. La cosa strana è che ci sono delle fratture in base alla provenienza, : i cinesi, pur essendo una comunità molto chiusa, sono integrati molto bene, lo stesso dicasi per i sudamericani, i filippini, gli indiani, anche gli slavi sono accettati e integrati (tranne il ceppo Rom..) Gli unici che fanno discutere sono i rappresentanti del mondo arabo. La moschea adesso è chiusa e anche io finalmente ho tirato un sospiro di sollievo, basta strade bloccate, basta marciapiedi impraticabili, basta assalto ai mezzi pubblici.Poi mi sono fermata a riflettere, io non ho mai visto la preghiera del venerdì, a quell'ora sono sempre in ufficio...
Vale

Massimo Usai ha detto...

x Valentina.
Felicissimo che qualcuno ascolti i miei consigli musicali..;-) E' coem stare alla radio! eheheh
Per quanto riguarda l'integrazione, credo che sia basilare superare il passo riguardante proprio il concetto stesso di integrazione. In pratica non dovrebbe esistere il problema, che spesso ci creiamo. In poche parole dovrebbe esserci libero accesso al lavoro, all'educazione, ai servizi, per chiunque viva in un luogo. Non importa la sua provenienza. non dovrebbe esserci uans cuola che ha una religione di Stato, ma bensi che studi le religioni.
Non dovrebbe esserci il problema in se, che spesso e' creato ad arte per indirizzare consensi elettorali basati sull'ignoranza (la paura).
Che poi gli Arabi siano piu' diffidenti lo trovo normale, in fin dei conti non e' che deve essere allegro sentirsi sempre i sospettie gli occhi sopra.
Alcuni anni fa sono passato alla frontiera extra-comunitari di Milano (Malpensa) con un ragazzo di Citta' del Capo, bianco. Eppure e' stata un'esperienza traumatica, per lui e per me. Un atteggiamento brutto, da stare male. Cosa che non ho visto in nessuna altro paese al mondo. Dove i controlli esistono, ma sono molto piu' soft e discretti, comunque tendenti a rendere l'individuo piu' rilassato e ben disposto verso il paese in cui sta entrando.
Credo che solo in un'altro posto del Mondo ci sia questo atteggiamento, e sono gli USA.
Ad ogni modo, quando devi venire "in citta'"?!??
;_)

massimo