domenica 11 gennaio 2009

diario politico

Lo sapevo che andava a finire che se si perdono le elezioni sarà colpa mia. Un amico mi ha esortato a lasciar perdere perché tra un pò sarà guerra aperta e in guerra si uccide o si muore. Una metafora che mi ha portato dritto alla giornata di domani, al ricordo di Fabrizio De Andrè e alla sua esortazione a non diventare "Così coglioni da non riuscire più a capire che non ci sono poteri buoni". Se non siete in piena campagna elettorale, alle sette facciamo il primo concerto dell'anno al Teatro La Maschera a San Sperate, di Fabrizio suoneremo Fiume Sand Creek e insiema al pubblico il Pescatore. Per la prima volta registreremo un live, perciò seppellite l'ascia di guerra e le pantofole che il modo migliore di ricordare Faber è essere dove le dita finiscono in una chitarra, non davanti ad una stupida tv.
Buonanotte

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