lunedì 2 agosto 2010

diario politico

In queste settimane ho provato più volte a scrivere, unico risultato cestinare tutto perché il tragitto del pensiero dal cervello alla tastiera inevitabilmente perde o tradisce il senso originario. Tutti i post di questo blog sono nati assecondati dalla confortante complicità della notte, senza altro obbiettivo che rendere per quanto possibile meno afasica la discussione politica su Assemini e dintorni. Probabilmente i pochi interlocutori hanno scorte di ossigeno ben superiori alla mia. Attingono da fonti a me ormai precluse, sicurezze ideologiche, morali e scientifiche irraggiungibili al mio orizzonte. Tradisco la notte per non concedere nessun alibi allo squallore che mi sta attorno e di cui faccio parte. Passerò come quasi tutti i giorni in via 2 agosto 1980 e spero che un pò del mio disprezzo residuo arrivi agli inconsapevoli complici dei carnefici di trentanni fa. Solo dopo passerò a vedere se i lavori del Teatro delle Palme hanno prodotto altro dalle macerie.
Buonagiornata

2 commenti:

Anonimo ha detto...

trenta anni fà un gruppo musicale cantava in coro con le persone che lo ascoltavano "non si trata di cambiare un presidente ma di costruire un Cile mas diferente".(Un'Italia ,un Assemini).
Quelli che cantavano con loro oggi hanno più o meno cinquanta anni e sono indiferenti a questo sfascio.
Un uomo che perde i suoi sogni da ragazzo,cambiare il mondo anche nelle piccole cose è solo un'inutile vechio a qualsiasi età.

MARCO

Anonimo ha detto...

Le grandi aziende stanno ristrutturando,con le nuove tecnologie serve meno personale per fare gli stessi lavori.
questa crisi è di sistema,crisi vuole dire cambiamento.
Serve una classe dirigente in grado di proietarsi nel futuro.
Consiglio la lettura del libro "la misura del'anima",che non è esattamente un libro di filosofia.

Marco