diario politico

Mentre nel mondo virtuale scorrono fiumi di parole, slogan e poche idee sensate, le cose della vita reale confermano le previsioni peggiori. Un estremismo patologico rende arduo affrontare questioni che di solito sono semplici. Al partito l'ho già detto che avrei usato anche la rete per ragionare in maniera aperta degli argomenti in ballo. In attesa che le primarie facciano il loro corso, proverò a dare un contributo e spero di riceverlo su proposte che riguardano cultura e spettacolo. La domanda è semplice: come può essere un programma credibilmente di sinistra? I livelli di riflessione sono molteplici, ma se applicati ad un paesone del basso Campidano, che stenta a diventare cittadina dell'area metropolitana di Cagliari, le risposte possibili, per quanto complesse si riducono radicalmente. In attesa che si facciano dibattiti alti e seriosi sul fallimento del positivismo industialistisco che per appagamento e stanchezza comunica solo attraverso formalismi sindacali o simboliche lotte per la sopravvivenza, proviamo a dare un'occhiata al budget. In bilancio è previsto un taglio per il settore di centomila euro, più ho meno il 25%, in linea con quanto pensa la destra: "Per il programma delle attività culturali l'amministrazione ha inteso finanziare attività di interesse generale che anche negli anni passati sono state apprezzate dalla collettività come IsPariglias, il matrimonio asseminese, le serate danzanti,  ed altre attività poste in essere dalle parrocchie che rappresentano un centro di aggregazione e di riferimento soprattutto per i bambini e ragazzi durante il periodo estivo" recita il bilancio. Ecco in attesa di decidere se sia davvero questa la contemporaneità che vogliamo, sarebbe opportuno dire che il taglio non ci sarà e da dove si prenderanno i soldi per evitarlo; una risposta non esaustiva, ma di sinistra.

Buonanotte